Per l’incoronazione di Carlo III è indispensabile la pietra di Scone: ecco di cosa si tratta e quali potrebbero essere i problemi diplomatici
Dopo la morte della Regina Elisabetta, avvenuta lo scorso 8 settembre, la monarchia inglese cambia inevitabilmente volto. Il nuovo Re d’Inghilterra Carlo III è stato proclamato formalmente negli appartamenti di St James all’interno del Buckingham Palace con il giuramento trasmesso in mondo visione, in attesa dell’incoronazione ufficiale che avverrà nei prossimi giorni, dopo che verranno risolti alcuni cavilli burocratici che stanno rallentando i tempi della cerimonia.
Fermo restando che sono passati 70 anni dall’ultima volta che è stato incoronato un sovrano e oggigiorno sarà difficile replicare lo stesso evento, l’incoronazione deve fare i conti con problemi di tipo organizzativo ed uno scenario da tenere bene in considerazione.
Pietra di Scone, problemi in vista con la Scozia
Per l’incoronazione di Carlo è fondamentale un elemento. A rallentare il tutto infatti è una faccenda legata alla ‘pietra di Scone‘, anche denominata ‘pietra del destino‘ o ‘pietra dell’incoronazione‘. E’ un grande blocco di pietra appunto, custodito nel castello di Edimburgo, che ha un grande significato simbolico, una reliquia storica sacra per gli scozzesi.
La famosa pietra fu restituita alla Scozia che all’epoca promise di darla in prestito per le cerimonie di incoronazione. Nel tempo però i rapporti politici tra i due paesi sono mutati e non sempre sono stati idilliaci, soprattutto dopo l’abbandono dell’eurozona da parte di Londra con Edimburgo che inoltre, da tempo, sogna l’indipendenza dal Regno Unito; ecco quindi che gli scozzesi potrebbero decidere di non fornire l’importante pietra, fondamentale per la cerimonia dell’incoronazione del Re Carlo. Uno scenario difficile, ma che potrebbe realmente profilarsi.