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Salvini a Pontida, la firma sui sei punti della Lega: “Prenderemo per mano il Paese”

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Paolo Colantoni

Il leader della Lega firma e fa firmare ai suoi ministri i sei punti programmatici studiati dalla Lega: ecco quali sono

“Grazie, grazie. Alla faccia di chi queste migliaia di persone non può averle. Questa è la più grande manifestazione di popolo”. Il leader della Lega Matteo Salvini inizia così il suo comizio sul pratone di Pontida, durante la manifestazione che ha visto radunare diverse migliaia di persone.

Salvini firma i sei punti della Lega a Pontida – Ansa –

Il numero uno della Lega ha elencato i sei punti che ha fatto firmare a tutti i ministri del suo partito: stop al caro bollette, riforma dell’autonomia, flat tax e pace fiscale, Quota 41 per le pensioni, il ripristino dei decreti Sicurezza, una giustizia giusta. Questi i sei punti programmatici elencati dal leader della Lega Matteo Salvini dal palco di Pontida, dove ha radunato l’elettorato del carroccio ad una settimana dalle elezioni.  “Per smentire tutte le chiacchiere, le invidie, le gelosie e le parole al vento, perché rimanga scritto l’impegno a prendere per mano questo Paese”, ha detto Salvini.

Rivolgendosi ai presenti, ha ribadito: “Siete spettacolari, questo è il sorriso del popolo della Lega. Scusate il ritardo ma ci sono ancora chilometri di coda di autobus e macchine che stanno arrivando. Però ora dobbiamo cominciare. Siccome mancavamo da tre anni, su questo prato c’è la voglia di libertà, lotta, lavoro, futuro”. Poi ha ricordato i volontari e militanti leghisti che non ci sono più, anche con il tradizionale omaggio all’albero della vita piantato di lato al palco. E ha detto: “Io penso che sia doveroso ricordare le tante persone che non ci sono e che seguono le nostre battaglie da lassù”.

Salvini a Pontida tra i militanti e gli elettori della Lega – Ansa –

Oltre a Salvini hanno preso parola anche il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, suo omologo alla Camera. “Non è vero che ci siamo dimenticati dell’autonomia. Qualche errore di comunicazione c’è stato – ha detto Romeo –  ma fra i motivi per cui Salvini nel Conte I ha deciso di staccare la spina è che l’autonomia i grillini non ce l’avrebbero mai data. Hanno chiesto la fiducia su mille provvedimenti ma sull’autonomia non hanno avuto neanche il coraggio di portarla in Consiglio dei ministri. Il sistema a Roma cerca di bloccarci, è il ministero del Tesoro che non vuole concedere risorse ai territori. Stiamo uniti, fino in fondo“. Riccardo Molinari ha invece ribadito: “Siamo a un passo dal sogno di essere padroni a casa nostra.Se vogliamo l’autonomia differenziata, c’è un solo voto possibile il 25 settembre: alla Lega, al partito dei territori”.

 

 

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