Troppe assenze in classe per evitare i bulli: le decisioni della scuola creano un caso

Ottimi voti ma anche tante difficoltà nella gestione di quei bulli che la importunavano costantemente: la vicenda in Sardegna si trasforma in un vero e proprio caso. 

Era stata bocciata in seconda media, a causa di tutte quelle assenze. Una decisione per certi versi motivata, ma totalmente assurda viste le motivazioni chiare e più volte ribadite.

Bullismo scuola
Episodio di bullismo a scuola per una giovane: ora cambia tutto (Ansafoto)

I comportamenti del compagni le creavano stati di ansia, panico, e il tutto si trasformava in molte assenze per evitare di stare male. Per il resto l’alunna di seconda media era un esempio. Voti alti, la media del nove, lo studio come primo obiettivo. Quei comportamenti reiterati da parte di alcuni studenti però si erano trasformati nelle difficoltà ad entrare nell’istituto, e in una decisione chiara da parte degli insegnanti. L’alunna, in Sardegna, è stata infatti bocciata, ma una sentenza ora ribalta tutto. 

Non andava a scuola per i bulli: bocciata, ma ora cambia tutto

Mascherine scuola
Caso di bullismo a scuola, il Tar ribalta tutto © Ansa

Andare a scuole le creava disagio. La giovane subiva infatti le angherie di alcun compagni, e nonostante un rendimento scolastico di ottimo valore la decisione è stata di bocciarla. Il Tar però ha preso in mano la pratica ed ha ribaltato la sentenza, creando un precedente che potrebbe essere la risposta ad una serie di casi analoghi.

Secondo i giudici infatti non è stata valutata la particolare situazione di disagio in cui si è trovata la studentessa. Si sarebbe quindi potuta valutare una speciale deroga per le assenze, o comunque rimarcare quel livello di preparazione che per stessa ammissione di professori e dell’istituto era eccellente. Ecco quindi che la giovane sarà riammessa alla terza media, con una decisione in cui si chiarisce che nonostante il numero di assenze è stato ampiamente possibile valutare la ragazza in tutte le materie e in più occasioni.

La mamma aveva inoltre presentato in un anno intero più di 300 messaggi in cui era chiaro l’atteggiamento dei compagni, fino alla decisione di evitare di portare all’estremo quel disagio dosando in qualche modo le presenze a scuola. Ora il Tar ha dato risposte alla giovane che potrà tornare fra i banchi della terza media, sperando però di non essere più al centro di quegli episodi che hanno condizionato il suo percorso scolastico.

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