Alberto Genovese, arriva la condanna ufficiale: la decisione del giudice

La notizia è di pochissimi minuti fa e riguarda il produttore cinematografico, Alberto Genovese. E’ arrivata la condanna ufficiale nei suoi confronti da parte del giudice del tribunale

Arriva la condanna per Alberto Genovese
Alberto Genovese, arriva a condanna (Ansa Foto)

E’ notizia di pochi minuti fa e riguarda la condanna che vede, come protagonista di questa vicenda, il noto produttore cinematografico Alberto Genovese. A quanto pare il giudice ha aumentato, rispetto a quello che chiedeva la Procura, di 4 mesi la pena nei suoi confronti. L’uomo è stato condannato a 8 anni e 4 mesi di carcere. Mentre per la sua ex fidanzata, Sarah Borruso, 2 anni e sei mesi. Questo è il risultato della sentenza del processo con rito abbreviato.

A decidere il gup Valori. Ricordiamo che l’imprenditore era accusato addirittura di due violenze sessuali. Come riportato in precedenza, però, il giudice ha aumentato ulteriormente (rispetto alla richiesta della Procura) di 4 mesi la pena nei suoi confronti. Non è finita qui visto che lo stesso Genovese sarà costretto a versare ben 50mila di provvisionale alla 18enne di ‘Terrazza Sentimento‘. Ridotta di tre mesi la condanna alla Borruso.

Condannato Alberto Genovese: 8 anni e 4 mesi di carcere

Arriva la condanna per Alberto Genovese
Alberto Genovese, arriva a condanna (Ansa Foto)

Secondo i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini (con l’aggiunta da parte di Letizia Mannella) ha ribadito che Genovese aveva la ‘piena volontà‘ di abusare delle sue vittime che attirava durante delle feste a base di alcool e droga dove giravano “senza pudore“. Una volta che lo stesso perdeva il controllo partiva con le violenze fisiche. Oltre alle due accuse di violenza (nei confronti di una 18enne e di una 23enne) era accusato anche di cessione e somministrazione di stupefacenti in un “quadro di devastazione umana“.

A riportare queste parole è stata proprio la pm Stagnaro lo scorso 8 luglio. In occasione del fatto che, quando lo stesso drogava le sue vittime, le trasformava in oggetti delle sue perversioni visto che era il suo unico modo per concepire la sua vita sessuale. Dopo che era finito in manette nel novembre del 2020, ottenne i domiciliari in una struttura dove si stava disintossicando dalla droga. I suoi legali avevano chiesto l’assoluzione dell’accusa dello stupro a Villa Lolita di Ibiza e la seminfermità mentale.

Gestione cookie