Assenza di medici, le Regioni corrono ai ripari: scoppia la polemica

L’assenza di medici in alcune regioni sta provocato una vera polemica tra politica, Ordine e sindacati. Ecco tutti i dettagli.

In Italia è emergenza medici. Il quadro complessivo è sempre più critico e molte Regioni, per cercare di rispondere alle richieste, hanno deciso di ricorrere a professionisti extracomunitari.

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E’ polemica per l’assunzione da parte di alcune Regione di medici stranieri © Ansa

E’ il caso della Calabria pronta ad assumere 500 medici cubani tramite una società di servizi locali. Una linea che, stando a quanto riferito da Il Messaggero, potrebbero in futuro seguire anche Puglia e Sicilia. L’obiettivo è sempre quello di mettere fine a questa carenza di operatori sanitari.

Una scelta che però non è assolutamente condivisa da Ordine e sindacati che chiedono di dare precedenza ai medici italiani. Bisogna precisare che di operatori nostrani ne abbiamo abbastanza, ma gli stipendi non allettanti e il luogo di lavoro molto spesso lontani dai centri abitati ha portato molti a disertare i bandi. Da qui nasce l’emergenza e la volontà di intervenire con l’assunzione di medici stranieri.

Anelli: “Rivedere la normativa che mette a rischio un sistema di controlli e di garanzia per la sicurezza delle cure”

Anelli
Anelli chiede di dare la precedenza ai medici italiani: le ultime © Ansa

Sulla vicenda è intervenuto anche Filippo Anelli, il presidente della Fnomceo. “Noi chiediamo di rivedere la normativa che è stata prorogata sino al 31 dicembre 2023 – ha spiegato il numero uno dei medici, che ha anche scritto una lettera al presidente Mattarella – si tratta di un provvedimento che mette a rischio un sistema di controlli e di garanzia per la sicurezza delle cure e per la qualità dell’assistenza“.

I titoli di studio vanno rigorosamente verificati per poter esercitare la professione in Italia – ha aggiunto Anelli – evitando il pericolo di sfociare nell’abusivismo. Non dimentichiamo che la conoscenza adeguata della lingua italiana, nel campo dell’emergenza sanitaria, è di fondamentale importanza“.

Un braccio di ferro destinato a continuare ancora nelle prossime settimane soprattutto se Calabria, Puglia e Sicilia decideranno di proseguire per la loro strada e non un passo indietro sull’assunzione dei medici stranieri per cercare di rispondere alle richieste.

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