Bufera tra Lega e Pd per l’invito del rapper ghanese Bello Figo al Festival patrocinato dall’amministrazione a guida dem. È di nuovo scontro per i testi misogeni del “musicista” e provocatore trash noto sul web.
Nel momento in cui i consiglieri comunali hanno chiesto lo stop dell’evento è arrivata la risposta che non si aspettavano dall’amministrazione, mentre il rapper ha tentato di intimidirli.
Il personaggio social Bello Figo è noto per essere un “provocatore”, ma dietro la coltre della provocazione si celano comunque testi espliciti, violenti e misogini che vengono dati in pasto a giovani e persino a ragazzini delle scuole medie. Basta infatti accedere a Youtube o al web in generale, e il “rapper” Bello Figo sarà facilmente rintracciabile, tanto da risultare uno dei personaggi che più di tutti viene seguito dai piccoli, invitati ad ascoltare le peggiori porcherie immaginabili. Tutto mentre i genitori ne restano nella più totale oscurità.
Diverso è il discorso quando ad invitarlo a cantare in piazza è un’amministrazione comunale, in occasione di un importante festival cittadino. È il caso della città di Legnano e del suo District Festival, nonché dell’amministrazione comunale di centrosinistra che lo sostiene e patrocina, in particolare per mano del sindaco dem Lorenzo Radice e dell’assessore alla Cultura Guido Bragato, come riporta Marcello Veneziani su Libero.
Il cantante di origini ghanesi Bello Figo, al secolo Paul Yeboah, sarà infatti presente sul palco il prossimo 11 settembre. Il problema non è però tanto il personaggio in sé, quanto i suoi testi, un vero schiaffo ad ogni buonsenso, nonostante l’ipocrisia di presentarsi come un personaggio provocatore, facente parte a pieno titolo del peggiore trash mai visto in circolazione. “Ma scusate, il Pd non era il partito che promuoveva la libertà e la dignità della donna, che a parole si faceva paladino della parità dei sessi, della lotta alla discriminazione e dalla caccia a tutti i maschi bruti e sessisti, veri e presunti?”, scrive Veneziani.
Il giornalista cita infatti alcuni versi delle canzoni di Bello Figo da fare arricciare i capelli. Cosa come quelle che pronuncia nella canzone intitolata Tro**o a facoltà, che scandalizzò tutti per il videoclip espicito girato abusivamente dentro l’Università di Pisa, in cui pronuncia frasi di questo tenore: “Mi ci vuole un ca*** di ricambio/ Eh spinge bene perché questa fa anche la ballerina in discoteca/ Poi, ballerina in discoteca, min***a ti fa dei movimenti che/ Mi**ia ti fa degli smorza candela sull’uccello/ Te lo fa scomparire proprio“.
Il quotidiano Libero cita poi un altro brano piuttosto emblematico, dal titolo “Donne in cucina”. “Io sono un maschio/ Cucina la donna/ Io c’ho fame/ Cucina la donna/ (…) La mia tipa sta arrivando/Quindi fra poco scopo/ Voglio provare quella posizione/ Che ho visto nel film porno”, è uno dei passaggi della canzone citata. Non male per una figura che prima del Referendum promossa da Renzi aveva persino pubblicamente appoggiato il Pd con un video in cui tiene dei cartelli in mano che invitano a votare per i democratici.
Nei giorni scorsi la consigliera comunale leghista di Legnano Daniela Laffusa si era scagliata contro l’evento con un post su Facebook, invitando il sindaco a “dissociarsi da questa scelta e ad annullare l’evento” prima di recarsi alla conferenza stampa di presentazione del District Festival, insieme ad altri due consiglieri, per chiedere la revoca del concerto. La risposta dell’assessore sarebbe però stata negativa, in quanto Bello Figo sarebbe un personaggio “trash e caricaturale” il cui messaggio “comunque non istiga alla violenza”. “Inimmaginabile quello che abbiamo dovuto ascoltare”, le parole dei consiglieri leghisti, allibiti per la risposta, che si sono sentiti tacciare di fascisti con la volontà di censura della manifestazione.
Non bastasse, i legali di Bello Figo sono arrivati persino a inviare una diffida alla consigliera leghista, che risponde: “Non sarà questa diffida a modificare il nostro pensiero. Trovo folle che un’amministrazione che non fa che manifestare contro la violenza sulle donne stanzi 42mila euro per un evento in cui viene accolta una persona che scrive parole inaccettabili di questo tipo. Non occorre interpretare i testi, basta leggerli. E da donna, già offesa ripetutamente durante la scorsa campagna elettorale, mi sento particolarmente ferita per la presenza di questo cantante. Da politico, prometto che continueremo la battaglia in Consiglio comunale, con delle interrogazioni ad hoc”.
La vicenda arriva così alla deputata leghista Laura Ravetto, candidata per la Camera nel collegio uninominale di Legnano. “Mi chiedo che cosa ne pensino la Boldrini e la candidata dem locale di frasi umilianti come ‘in Africa non c’erano le fighe bianche, un sacco di fighe bianche Laura Ravetto hanno il culo moscio’ e, a seguire, un’escalation di parole a dir poco impronunciabili”, afferma la Revetto. “Mi aspetto, come minimo, che coloro che si definiscono paladine delle donne a sinistra prendano una posizione netta”.