I parroci iniziano a protestare sul web contro il caro energia: conti insostenibili e tante iniziative per chiedere sostegno.
Anche le parrocchie dovranno rivedere i conti, gestire le attività, iniziare a riflettere su come contrastare il caro energia.
Dai ristoratori fino ai proprietari delle aziende, passando per gli esercenti che fanno i conti con i rincari record, ora anche i parroci lanciano un sos documentato come ormai spesso accade con una serie di bollette postate sui social. Molti vescovi hanno chiarito che servirà un intervento ma che non sono previsti tagli o limitazioni alle celebrazioni. Resta però un problema molto serio, che in alcune parrocchie si sta trasformando in bollette che superano abbondantemente i 1000 euro rendendo tutto più complicato. Arrivano quindi le proteste, anche con gesti che fanno rumore e che stanno facendo il giro dei social.
A Claut, in provincia di Pordenone, un parroco ha invitato la comunità a contribuire alle spese lanciando l’allarme sui conti in rosso dovuti alle bollette. A Chieti la bolletta ha invece superato i mille euro e le previsioni non sono affatto rosee, mentre a San Vero Millis, in provincia di Oristano, è stato addirittura spento il campanile di Santa Sofia. Atti dimostrativi che non sono soltanto un modo per alzare l’attenzione, ma una necessità per porre un freno a spese che non sono al momento sostenibili.
Dalle diocesi infatti starebbero provando ad avviare colloqui con i gestori per capire come intervenire, ma al momento non ci sarebbero all’orizzonte soluzioni e anche i parroci manifestano le difficoltà nell’andare avanti e richiedono un intervento rapido in vista di un inverno che si preannuncia delicatissimo.