La crisi energetica e il conseguente caro bollette sta mietendo sempre più vittime tra trattorie e ristoranti della Capitale
La guerra tra Russia e Ucraina ha portato alla disputa del gas tra Putin e il resto d’Europa, con conseguente aumento sconsiderato delle bollette energetiche che, a seguito anche di due anni di pandemia, ha acuito una crisi che irrimediabilmente sta colpendo sempre più attività commerciali e intere categorie di lavoratori.
In tutte le città italiane l’impennata dei prezzi ha provocato un corto circuito in molte attività commerciali che si sono viste costrette ad abbassare la serranda per chiudere definitivamente, lasciando anche senza lavoro centinaia di persone. E’ il caso di Roma dove, soltanto in queste settimane dopo le vacanze, ben 30 tra ristoranti o trattorie tipiche, sono state costrette ad alzare bandiera bianca.
Una crisi senza fine
Il caro bollette, legato alla crisi energetica internazionale, sta facendo pagare un prezzo a molte categorie commerciali che si sono viste costrette o a ridurre il personale per cercare di rientrare nei costi di gestione o addirittura a chiudere i battenti. Di questa situazione si soffre da Nord a Sud dell’Italia, dai piccoli ai grandi centri urbani, ma è nella Capitale che la situazione nelle ultime settimane si è fatta drammatica. E’ il caso dei ristoranti di Roma che, tra affitti dei locali aumentati e l’aumento dei costi delle materie prime, non riescono più ad andare avanti e secondo una stima di Fiepet Confesercenti, la Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici, almeno 30 nell’ultima settimana si sono trovati costretti a chiudere a chiave, per l’ultima volta, la porta d’ingresso.
Molte attività storiche
I numeri dell’associazione di categoria fanno emergere una condizione davvero dura e per rientrare dei costi aumentati nel frattempo sono aumentati anche i prezzi dei menù per tutti i piatti classici della cucina romana come amatriciana, carbonara e cacio e pepe che, ormai, al ristorante non si vendono più agli stessi prezzi di un anno fa. Ma la situazione resta drammatica se addirittura anche un ristorante storico arriva a chiudere definitivamente. Hanno chiuso attività come Ulisse, in via Giuseppe Ferrari a Prati e, tra le prime a farlo, La Fraschetta di via San Francesco a Ripa, a Trastevere. Rincari, aumenti dei costi delle materie prime, affitti, pesano sempre più sui bilanci di un’azienda di ristorazione, e la situazione sembra ben lontana dal trovare una soluzione.