La leader di Fratelli d’Italia in una lunga intervista rilasciata a Il Mattino: “Risorse e tutele per i fragili. Formazione per chi può lavorare”
Dalle pagine de Il Mattino, Giorgia Meloni svela il piano per aiutare il mezzogiorno. Primo passo, l’autonomia: “Sosteniamo da sempre l’autonomia regionale in un quadro di coesione nazionale e il programma comune del centrodestra ne è l’ultima conferma. È scritto nero su bianco: vogliamo coniugare il presidenzialismo con l’attuazione del percorso avviato per il riconoscimento delle autonomie e i meccanismi di perequazione previsti dalla Costituzione, esattamente per dare risposte ai territori che hanno bisogno di più sostegno”.
“L’autonomia regionale è un valore aggiunto perché consente di responsabilizzare le amministrazioni regionali e di avvicinare il potere decisionale ai cittadini. Ma spetta comunque allo Stato garantire, cosi dice la Costituzione, i livelli essenziali dei servizi. Se il Mezzogiorno sarà in grado di realizzare gli interventi e colmare il gap non ha niente da temere. In caso contrario lo Stato non potrà abbandonare i cittadini. Noi ci muoviamo esattamente in questa direzione”, ha continuato Giorgia Meloni.
Sul reddito di cittadinanza: “Dicono che FDI voglia colpire i poveri perché siamo contro il Reddito. Non abbiamo mai affermato che lasceremo indietro chi non può lavorare ma questo strumento voluto dal M5S ha fallito nel suo obiettivo primario: quello di creare nuovo lavoro. Il Reddito di cittadinanza è sbagliato perché mette sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo. Pensiamo che i 9 miliardi che lo Stato eroga per il Reddito possano essere spesi meglio, senza tralasciare le truffe che, quotidianamente riempiono le pagine dei giornali. Il 50% dei percettori di questo sussidio è in condizione di lavorare. Nel nostro modello chi si rivolge a un centro per l’impiego o a una agenzia per il lavoro deve essere immediatamente indirizzato a un corso di lavoro, e durante quel periodo, ci sarà comunque una copertura, un sostegno al reddito. Questo progetto sarà accompagnato anche da misure di sostegno alle aziende che assumono. È questa la differenza tra un partito serio e le forze politiche che vogliono tenere sotto ricatto dell’assistenzialismo di Stato quelle persone per poi poter chiedere loro il voto. (Di Maio ha nuovamente difeso il RDC e ha affermato: L’ho fatto io, so come cambiarlo”).
Giorgia Meloni torna sul tema del presidenzialismo. “È la strada maestra da percorrere per un nuovo assetto istituzionale più moderno ed efficiente, perché permetterebbe di rimettere al centro la volontà popolare e di garantire anche maggiore autorevolezza all’Italia sul piano internazionale“. Il discorso passa poi alla protezione della fasce più fragili. “Continueremo a proteggerli – continua la numero uno di Fratelli d’Italia – mantenendo il sistema di tutela anche tentando di renderlo più dignitoso. Penso ai pensionati, agli over 60 privi di reddito, agli invalidi, alle famiglie senza reddito che hanno minori a carico. Il Pnrr da solo non basterà a colmare il divario tra Nord e Sud. Gli 80 miliardi destinati al Sud sono inferiori a quelli che il Mezzogiorno ha ricevuto nella programmazione 2014-2020 e che oggi ha impiegato solo nella misura del 50 per cento. E la nostra proposta di adeguamento del Pnrr non toccherà affatto la destinazione del 40 per cento al Sud, ma consentirà di impiegare al meglio le risorse e nei tempi. Perché se noi non adeguiamo le opere pubbliche al caro materiali e non prevediamo un fabbisogno aggiuntivo, questo sì che non consentirà il rispetto del 40 per cento. Noi dobbiamo concentrarci non solo sull’assegnazione delle risorse, ma a verificare la spesa effettiva e il rispetto dei tempi”.
Uno dei tempi più discussi è quello legato alla crisi energetica e ai problemi legati all’occupazione. “Serve un mix di misure. Serve un taglio netto e strutturale del cuneo fiscale e contributivo per mettere più soldi in tasca ai lavoratori, difendere il potere di acquisto delle famiglie e dare fiato al sistema produttivo. Bisogna premiare anche chi crea nuova occupazione con la progressiva introduzione di un meccanismo fiscale basato sul principio “più assumi e meno tasse paghi”. Nell’immediato si può introdurre una super deduzione al 120% del maggior costo del lavoro per nuovi assunti per le imprese che incrementano l’occupazione rispetto agli anni precedenti”.
Chiusura dedicata all’approvvigionamento energetico. “Bisognerà continuare a percorrere la strada della diversificazione delle fonti di approvvigionamento dall’estero, rilanciare la produzione nazionale e sfruttare appieno le risorse presenti sul nostro territorio, investire in modo strutturale sulle rinnovabili, sburocratizzando le procedure autorizzative e avviando il sistema delle comunità energetiche. Per le sue caratteristiche geografiche, il Sud potrebbe diventare un hub energetico per convogliare le ingenti fonti di approvvigionamento primarie che arrivano dal Nord Africa e dall’Est del Mediterraneo. È un’occasione irripetibile”.