Inter, Di Canio distrugge Inzaghi e Correa dopo il ko di Udine: “Ma come si fa?”

L’ex calciatore di Lazio e West Ham, ora opinionista di Sky Sport, ha criticato pesantemente le scelte del tecnico nerazzurro e le prestazioni dell’attaccante argentino.

Senza giri di parole. Non ha mai avuto problemi a dire la sua, Paolo Di Canio. Mai uno 0-0 nei commenti sulle partite o sulle prestazioni dei calciatori. L’ex calciatore di Lazio e West Ham, stavolta, ci è andato giù duro contro le scelte di Simone Inzaghi e il “coraggio” di Joaquin Correa, inserito nel secondo tempo di Udinese-Inter per provare a dare uno scossone alla partita.

Paolo Di Canio Simone Inzaghi Joaquin Correa
Paolo Di Canio, opinionista di Sky Sport, ha criticato pesantemente Inzaghi e Correa (Ansa Foto)

Minuto 67, dentro l’argentino, fuori Dzeko, partito titolare in coppia con Lautaro Martinez visto l’infortunio che tiene ancora ai box Lukaku, tornato in estate dopo l’esperienza di un solo anno (deludente) al Chelsea. Il risultato era ancora sull’1-1, nel finale sono arrivati i gol di Bijol e Arslan a condannare l’Inter a un’altra sconfitta. Un momentaccio. Di Canio, da anni opinionista di Sky Sport, ha tirato una bella bordata a Inzaghi per la sostituzione considerata scellerata: “Togli Dzeko per Correa, un giocatore che se sente un po’ di aria calda va a nascondersi nell’ombra”, le sue parole tutt’altro che tenere nei confronti del Tucu, fermo ai 2 gol realizzati in campionato nelle gare a San Siro contro Spezia (20 agosto) e Cremonese (30 agosto).

I numeri di Correa: la scorsa stagione 6 gol in 36 presenze

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Per Di Canio Simone Inzaghi ha sbagliato inserendo in campo Correa al posto di Dzeko (Ansa Foto)

L’attaccante aveva chiuso la scorsa stagione con 6 reti in 36 presenze totali, contando anche le apparizioni in Champions League, Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Pure quest’anno non è partito proprio con il piede giusto. Dall’altra parte c’è Inzaghi, accusato pure per i cambi prematuri nel primo tempo. Ammoniti Bastoni e Mkhitaryan, richiamati in panchina dopo appena mezz’ora per il timore di un secondo giallo. Di Canio, al contrario delle considerazioni generali sulla gestione dei calciatori a rischio espulsione, ha giudicato con severità anche le scelte avvenute nella ripresa.

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