E’ la moda del momento soprattutto tra i minorenni, questo modello di vaporizzatore che dopo un certo numero di tirate va buttato
È arrivata nei negozi solo da qualche mese, ma è già finita al centro di diverse polemiche. Concepita per colpire l’attenzione di chi vuole avvicinarsi allo svapo, è ormai presente in molti tabaccai e punti vendita, la sigaretta elettronica usa e getta ha infatti messo in mostra alcune pericolose criticità sia per la salute di chi la fuma sia per l’ambiente per smaltirla.
La sigaretta elettronica è composta da un boccaglio, una batteria ricaricabile, un vaporizzatore e una cartuccia. La cartuccia contiene un liquido composto da una miscela di glicole propilenico, glicerina, acqua e sostanze aromatiche. Il liquido si trasforma in vapore quando si inala aspirando attraverso il boccaglio oppure premendo un tasto. Esiste una grande varietà di aromi, con o senza nicotina.
La moda dello svapo usa e getta
In questo periodo stanno spopolando le sigarette Puff, oramai quasi introvabili nei punti vendita per la grande richiesta, dei piccoli cilindri elettronici che hanno un sapore fruttato e sono davvero deliziose da fumare. I gusti sono moltissimi e sembrano riuscire a soddisfare ogni “palato”. Hanno colori accesi, dal fucsia al verde sino ad arrivare al giallo limone, hanno il sapore di ananas, anguria, ma anche mashmallow o gomma da masticare. Sono le sigarette elettroniche usa e getta, 400 tiri al massimo e poi si butta via, non a caso la nuova moda esplosa tra i giovani che si affrettano a giustificare l’uso eccessivo perché “tanto è senza nicotina”, ma questo purtroppo non è del tutto vero, anzi. “Ho avuto attacchi di nausea, tachicardia e dei mal di testa fortissimi. Ho scoperto che la causa sono queste stronze qua. Uno pensa di fumare caramelle, invece il quantitativo di nicotina è tantissimo. Sono parecchio nocive e altamente cancerogene. La cosa che vi consiglio di fare è buttarle!”, ecco uno dei commenti che si cominciano a leggere sempre più spesso sui social di riferimento giovanili, perché le puff, come vengono convenzionalmente chiamate tra i teenagers, stanno creando più di qualche problema.
La nicotina è in quantità importante
Secondo lo stesso creatore di questa variante di vaporizzatore, il malessere tra i giovani sarebbe procurato dal quantitativo altissimo di nicotina, circa il doppio di quello di una sigaretta classica! Non solo, la nicotina nelle Puff è sotto forma di sali e il gusto fruttato inganna l’impatto del fumo con la gola, facendo credere che lo svapo sia senza conseguenza quasi come fumare davvero una caramella o un chewing gum. I consumatori spesso sono ragazzini di 12 anni che a 17, nella maggior parte dei casi, passeranno alle sigarette “vere” e se la sigaretta elettronica è considerata meno rischiosa della sigaretta classica, in un contesto di astinenza, ciò non implica che lo svapo di e-liquid senza nicotina sia privo di rischi, soprattutto se consumate da dodicenni.
Nocivo anche per l’ambiente
Ma si aggiunge anche un problema ambientale non da poco. Nelle città, sui marciapiedi e negli angoli delle strade si cominciano a notare, infatti, i resti delle sigarette elettroniche usa e getta. Forse non tutti si sono resi conto che per funzionare questi meccanismi elettronici hanno bisogno di una mini-pila che fa parte dei componenti interni insieme al serbatoio con il liquido, al fusto in alluminio e a un sensore attivatore del micro-vaporizzatore, tutti elementi che possono rivelarsi estremamente inquinanti. Insomma, un vero rifiuto speciale, classificato come “apparecchiatura elettrica ed elettronica” e che va trattato come tale, con la massima accortezza da parte del consumatore, come peraltro riportato sulla confezione. Una volta c’erano ovunque i semplici mozziconi e la loro degradazione a lungo termine rappresentava un problema per l’ambiente, oggi con le cicche elettroniche il problema è più raddoppiato.