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Esteri

Scarcerato dopo 23 anni: tutto merito di un podcast

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Cristiano

E’ stato scarcerato dopo 23 anni vissuti in carcere solamente grazie ad un podcast. A quanto pare le accuse che gli erano state inflitte non erano assolutamente vere

Scarcerato dopo 23 anni grazie ad un podcast (Ansa Foto)

Bisogna tornare indietro di un bel po’ di anni. Precisamente nel 2000 quando l’uomo inquadrato in foto era stato condannato all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso la sua ex fidanzata. Anche se lo stesso, però, si era sempre proclamato innocente. Alla fine, però, dopo 23 anni dal suo arresto e dalla spedizione in carcere Adnan Syed è un uomo libero. Adesso di anni ne ha 41 ed, a quanto pare, non è stato lui a togliere la vita alla compagna che è morta in una maniera orribile.

Ovvero strangolata e seppellita in un parco di Baltimora, nel Maryland, un anno prima della condanna. La decisione è arrivata direttamente da un giudice di Baltimora che ha descritto il tutto come un avvenimento “storico”. Il motivo è molto semplice: questo caso aveva appassionato ed incuriosito la maggior parte degli Stati Uniti D’America che hanno sempre creduto nelle parole dell’uomo. Il motivo per cui adesso il 41enne è libero quindi? Solamente grazie ad un podcast che prende il nome di ‘Serial‘.

USA, scarcerato grazie ad un podcast

Scarcerato dopo 23 anni grazie ad un podcast (Ansa Foto)

Proprio questo programma aveva recuperato la storia dell’uomo e aveva raccontato tutto quello che era successo. Una vicenda che ha tenuto incollati al televisore milioni di telespettatori che hanno voluto dire la loro in merito. L’assassinio della liceale Hae Min Lee, una coreana che all’epoca aveva 18 anni, aveva appassionato tutti. La vicenda di quest’ultima è stata raccontata in 12 episodi grazie alla giornalista Sarah Koenig che aveva portato alla luce molte cose.

All’epoca dei fatti l’uomo aveva 17 anni ed aveva sempre proclamato la sua innocenza. A decidere la liberazione dell’uomo ci ha pensato la giudice Melissa Phinn motivando la sua scelta in queste parole: “Era nell’interesse della giustizia“. Per il momento, però, Adnan si trova agli arresti domiciliari e non si sa ancora se la procura chiederà un nuovo processo e lascerà cadere le accuse.

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