Le prossime elezioni saranno divise in due: da una parte le forze politiche che vorranno governare il Paese, dall’altra i partiti che vogliono raggiunge il 3%, un traguardo che gli consentirà di essere in Parlamento.
Se da una parte abbiamo i grandi partiti che hanno come obiettivo guidare il Paese, dall’altra ci sono almeno sette forze politiche che il prossimo 25 settembre andranno a caccia di quel 3% che gli consentirebbe di essere presente in Parlamento.
Si tratta di un passaggio fondamentale sia per i singoli, ma soprattutto per quelli che hanno deciso di allearsi con i grandi partiti. Un loro passo falso, infatti, potrebbe condizionare (e non poco) il cammino della coalizione.
I partiti che corrono da soli
Sono diversi i partiti che hanno deciso di correre da soli alle prossime elezioni e molti sono nati appositamente per questo 25 settembre. E’ il caso di Unione Popolare di Luigi De Magistris, che, nonostante il programma si muove nell’ambito della sinistra estrema, ha deciso di correre da solo.
Scelta simile fatta anche per Italia sovrana e popolare che ha come leader l’ex magistrato Antonino Ingroia. Corsa solitaria per Italexit di Gianluigi Paragone e per Sud chiama Nord di Cateno De Luca.
I piccoli partiti del Centrodestra
Anche il Centrodestra ha al suo interno dei piccoli che hanno come obiettivo quello di entrare in Parlamento con il 3%. E per raggiungere più facilmente questo traguardo Maurizio Lupi e Luigi Brugnaro hanno deciso di unire Noi con l’Italia e Coraggio Italia per fondare Noi moderati.
Tutti insieme appassionatamente nel Centrosinistra
Il Centrosinistra ha deciso da sacrificare l’alleanza con il M5s e Calenda per accogliere diversi piccoli partiti ed ora il Pd potrebbe perdere dei pezzi per strada dopo il 25 settembre. Il 3% dovrebbe essere raggiunto da tutti, ma l’obiettivo non sarà semplice e non possiamo escludere dei colpi di scena.
A far parte della coalizione del Pd troviamo +Europa di Emma Bonino che, dopo lo strappo di Calenda, hanno deciso di separarsi da Azione. Presenti anche Verdi-Sinistra Italiana di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. E, infine, non poteva non esserci Impegno Civico di Luigi Di Maio. Tutti partiti che hanno come obiettivo il 3%.