Scandali, violenze coniugali e non solo: oramai in Francia non si sta parlando d’altro. La leadership di Melencon è nella bufera più totale
Ci sono non pochi problemi da parte della coalizione di sinistra Nupes (ovvero la Nuova Unione Popolare ecologica e sociale) per un argomento molto delicato come il femminismo e non solo: anche di battaglia per la parità dei diritti, la tutela delle donne contro i soprusi del patriarcato. Dopo che Adrien Quatennens ha ammesso le violenze coniugali, nel mirino delle critiche ci è finito anche Julien Bayou. Le accuse nei suoi confronti sono gravissime. Quali? Violenze psicologiche sulla ex compagna e su altre donne. Jean-Luc Melenchon, invece, pare che non abbia colto a pieno la gravità dei fatti.
Nonostante il suo braccio destro Quatennes ha confermato di aver dato uno schiaffo alla moglie, lo stesso 71enne ha invece lodato la “dignità ed il coraggio” dell’aggressore che si è autosospeso. Dopo anni di distanza, però, durante la conferenza stampa ecco che appaiono le prime voci di critiche verso il loro capo. Tanto è vero che durante la riunione gli esponenti della France Insoumise hanno cercato di deviare e non rispondere alle domande su questo caso. Momenti di imbarazzo prima di prendere le distanze dalle parole dello stesso Melenchon. A vuotare il sacco, però, ci ha pensato Sandrine Rousseau, parte della coalizione Nupes e appartenente ai verdi.
Queste sono state alcune delle sue parole in merito: “Le parole di Melenchon non andavano bene. DIventa sempre più difficile fare avanzare le cose al loro interno“. A quanto pare è uno scandalo che riguarda ben quattro uomini appartenenti alla Nupes. Sicuramente non una cosa di poco conto, anzi.
Poco prima delle elezioni legislative, nel mese di maggio, Taha Bouhafs ha ritirato la sua candidatura a deputato evocando il razzismo. Anche se, poco dopo, si era scoperto che le accuse erano di violenza sessuale. Poche settimane più tardi, però, è stato il turno di Eric Coquerel, neo-presidente della commissione finanze dell’Assemblea nazionale, che è stato accusato di molestie dalla militante di sinistra Sophie Tissier.