I testi scolastici vengono aggiornati anche senza motivo e hanno ormai vita brevissima, infatti sono centinaia quelli gettati via perché già obsoleti
Le immagini di alcuni cassonetti dell’immondizia a Roma ,vicini agli edifici scolastici, straboccanti di libri di testo vecchi, ma in pratica nuovissimi, delle scuole medie e superiori, hanno fatto immediatamente il giro dei social network.
Il problema risiede nel continuo aggiornamento richiesto che, con una semplice virgola cambiata dall’edizione precedente, fa variare il codice scritto sul retro della copertina rendendo diverso il libro e quindi non più utilizzabile dagli alunni per timore che il professore in questione possa non accettare l’edizione vecchia.
Si parla tanto di crisi, poi gettiamo via testi scolastici
Perché un libro di testo identico nel titolo, nell’autore, nella copertina, è da buttare visto che l’unica cosa diversa è il numero identificativo sul retro? Cosa non lo rende più rivendibile o riutilizzabile da un altro figlio, un codice diverso? Questa è la domanda da un milione di euro che molti genitori si continuano a fare da anni quando arriva settembre e, con l’inizio dell’anno scolastico, torna la corsa ai libri di testo. Libri che continuano ad aumentare nel prezzo di copertina, perché la crisi incide anche su questo settore, ma che potrebbero tranquillamente avere un mercato dell’usato, aiutando tantissimo le stesse famiglie a contenere la spesa per l’acquisto dei libri, visto che per un anno scolastico si può arrivare a spendere anche fino a 1000 euro a figlio!
Centinaia di libri buttai nel cassonetto
Le immagini dei cassonetti dell’immondizia intorno a Lungotevere Oberdan a Roma, da moltissimi anni sede storica del mercatino dell’usato, hanno immediatamente fatto il giro del web, provocando sconcerto, ma soprattutto indignazione. In un periodo di così grande crisi, dove tutti stiamo cercando o ci viene chiesto di ottimizzare le spese, si spreca così tanta carta e soprattutto si nega la possibilità di utilizzare i libri usati anche nella stessa famiglia, impedendo così di risparmiare decine di euro. La polemica dei libri praticamente nuovi che diventano obsoleti perché viene modificato il codice di riconoscimento sul retro è conosciuta, ma non si riesce a trovare un rimedio. “Libri nuovi già troppo vecchi”. A confermare questo anche il responsabile dell’Associazione Librai Lungotevere Oberdan: “Vengono pubblicate nuove edizioni anche di testi i cui autori sono defunti. Di anno in anno la situazione peggiora, ora il tempo di vita di un libro scolastico si è assottigliato fino a due o tre anni. Cambiare una virgola significa cambiare il codice a barre, molti studenti hanno paura della reazione dei professori, davanti a codici a barre vecchi. Ogni anno buttiamo a nostra volta migliaia di libri”.
I libri passavano di mano in mano
Un tempo certi libri avevano una vita quasi infinita, passavano di studente in studente. Oltre al contenuto, possedevano una storia tutta loro, fatta magari di annotazioni o sottolineature che potevano anche aiutare lo studente successivo. Ma il Garibaldi dell’anno scorso è diverso da quello di quest’anno? E il teorema di Pitagora non è lo stesso da centinaia di anni? Perché un libro di testo di matematica l’anno successivo è diviso in tre libri impacchettati insieme: uno di teoria, uno di esercizi e uno di approfondimenti, ma dello stesso autore, con la stessa grafica e lo stesso titolo, ma evidentemente codice a barre diverso, e allora non può più andare bene? Intanto si continua a gettare via libri praticamente nuovi, ma per questo meccanismo perverso, considerasti obsoleti.