L’attaccante uruguaiano, tornato in patria dopo l’addio all’Atletico Madrid, potrebbe tornare nel club che lo ha reso grande.
Un ritorno, ma solo temporaneo. Luis Suarez e il Nacional di Montevideo si separeranno già dopo il Mondiale, l’ha confermato il patron del club uruguaiano: “L’accordo era questo, il giocatore sarebbe stato libero alla fine del campionato. Gli abbiamo chiesto se avesse cambiato idea, ma la risposta è sempre rimasta la stessa”. Il Pistolero era tornato nel club che l’aveva cresciuto e lanciato nel calcio dei grandi, prima del passaggio in Eredivisie al Groningen e l’inizio di una scalata che l’avrebbe portato a vestire le maglie di Ajax, Liverpool, Barcellona e Atletico Madrid.
La nuova avventura con la squadra del cuore ha già fruttato un bottino di quattro gol in otto partite giocate, tanto per dimostrare che Suarez non s’è certo dimenticato come si fa gol. La scelta di tornare al Nacional era stata ponderata, pensata per prepararsi al meglio in vista del Mondiale: il Pistolero voleva un club dove trovare continuità, proprio per arrivare in Qatar al top della condizione fisica e mentale. Una soluzione ponte, in attesa di una nuova sfida, magari ancora in Europa. Luis Suarez si sente ancora giocatore capace di competere ad alti livelli, i numeri del resto gli danno conforto e ragione.
La notizia dell’addio al Nacional, intanto, ha scatenato la fantasia dei tifosi del Liverpool, che sui social hanno cominciato la loro campagna per spingere l’uruguaiano a tornare ad Anfield. Suarez ha giocato con il Liverpool tra il 2011 e il 2014, mettendo a segno 82 gol in 133 partite giocate. Il ritorno in rosso è un’ipotesi concreta? Al momento no, Klopp ha investito 75 milioni di euro su Darwin Nunez, connazionale di Suarez e non pensa a nuovi ingressi in attacco, nonostante i partenti Origi e Minamino non siano stati rimpiazzati. E allora i tifosi possono continuare la loro campagna: “Come back Luis”.