Il leader dei Dem parla dal palco di Piazza del Popolo dell’orgoglio di essere di sinistra e democratici
“Non permetteremo alla destra di stravolgere la Costituzione“. È la piazza dell’orgoglio democratico. E’ Piazza de Popolo, uno dei posti più simbolici di Roma. E’ il giorno dopo dello stesso posto dove ha tenuto il comizio il centrodestra con Meloni, Salvini e Berlusconi. Come con la destra, la piazza è gremita, quindi fare dei paragoni è impensabile. Sul palo c’è il segretario Enrico Letta, l’ultimo a prendere la parola di tanti altri candidati e lui li ringrazia quasi uno a uno. “Grazie Roma“, dice subito Letta che poi si emoziona ascoltando “Grazie Enrico” della folla e lui lo ripete “E’ emozionante ascoltare da questa piazza ‘Grazie Enrico'”, riferendosi ad un Enrico ben più importante e carismatico come Berlinguer. L’accostamento però è ingeneroso, anche e soprattutto dallo stesso Letta che non ha lo stesso spessore dell’ex storico segretario del Pci. La gente applaude, sul palco, dietro campeggia lo slogan “Scegli”, una parola che Letta userà molto durante il comizio finale.
C’è un Pd allargato, in “formato agorà”, quasi, con Roberto Speranza, l’ex ministro della Salute e segretario di Articolo uno, e Elly Schlein, la grande speranza della sinistra, che scalda la piazza con parole all’indirizzo di Giorgia Meloni: “Sono una donna, amo un’altra donna, ma non per questo sono meno donna“. A smentire che il segretario Enrico Letta si sia caricato della sfida elettorale in solitaria, nell’ultima tappa intervengono i tre ministri dem: Dario Franceschini, Andrea Orlando, Lorenzo Guerini. Prendono la parola i cinque governatori: dall’emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini al campano Vincenzo De Luca, a Michele Emiliano della Puglia, il toscano Eugenio Giani e Nicola Zingaretti, il presidente della Regione Lazio. A lui e al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri in qualità di ospiti, spetta introdurre.
“Dalla Meloni e dalla destra parole intollerabili, noi abbiamo scelto l’Italia del futuro”
“La scelta era la cosa più importante, ovvero quello di essere tutti insieme – ha detto Letta -, poi abbiamo scelto l’Italia del futuro e il lavoro che è la cosa più importante, la destra ha scelto la flat-tax ovvero aiutare i ricchi e affossare i più deboli, noi vogliamo aiutare con un salario più forte. Sono stato criticato perché sono andato a Berlino è ovvio che avuto a che ridire perché loro invece loro vanno a Budapest, ma sono andato in Germani a parlare con Scholtz per convincerlo che l’Europa deve trovare una soluzione e non può che essere comune”.
“Siamo anche per l’ambiente – ha aggiunto Letta – sapendo che dall’altra parte è negazionista, dicendo sempre “se ne occuperanno quelli che vengono dopo di noi”. Meglio girare con un bus elettrico, anche se non funziona perfettamente che andare in giro con un jet privato come fa qualcuno di nostra conoscenza (Renzi ndr). Scelta sui diritti, dall’altra parte le parole che usano sono intollerabili, non si torna indietro ma si deve andare avanti. Alcuni ragazzi che non sono bianchi ma italiani hanno vinto delle medaglie e devono avere la cittadinanza, nella prossima legislatura faremo in modo che la legge Zan sia legge” Infine sulla Costituzione Letta fa la voce grossa: “Abbiamo fatto la scelta di difendere la Costituzione italiana, nata dalla resistenza e dall’antifascismo non permetteremo che la nostra Costituzione, la più bella del mondo, venga stravolta da questa destra. Il nostro impegno comincia adesso, la rimonta di questi giorni è la migliore classe politica di questo paese”