La figurina Panini del capitano della nazionale argentina è diventata un caso nazionale: è introvabile e costa una cifra spropositata.
In Argentina è febbre da… Figurine Panini. L’attesa per i Mondiali sta diventando spasmodica nel paese, c’è voglia di nazionale e soprattutto di rivedere l’albiceleste tornare a sollevare la Coppa del Mondo dopo 36 anni dall’ultima volta. La squadra c’è, è forte e competitiva e sicuramente è una delle favorite alla vittoria finale. Leo Messi è ancora il leader maximo della truppa, mentre il ct Scaloni sembra aver finalmente trovato il giusto ordine tattico per far rendere al meglio i tanti talenti a disposizione. L’Argentina non perde una partita dal 2019, ha vinto l’ultima Coppa America – rompendo il digiuno di trofei di Messi con la nazionale – e a giugno ha schiantato l’Italia nella “Finalissima” di Wembley.
La figurina di Messi è diventata un caso Nazionale
Gli ingredienti per sognare, insomma, sembrano esserci tutti e la nazione freme e lo fa in modi anche particolari. La Panini, storica azienda italiana, ha prodotto l’album di figurine dei Mondiali, un’iniziativa che è diventata quasi cult in Argentina, tanto che le immagini sticker dei calciatori non si trovano praticamente più. La Panini ha fatto sapere che la richiesta è stata talmente elevata da aver superato ogni previsione di vendita. L’azienda modenese si sta riorganizzando, ma intanto in Argentina è nato un vero e proprio mercato nero di figurine e in particolare di quelle che raffigurano i giocatori dell’albiceleste: quella di Messi, nella sua versione “legend”, può arrivare a costare anche 500 euro.
La gioia del figlio di #Messi quando trova suo papà nelle figurine dei Mondiali. pic.twitter.com/bfFSNo4CVE
— Chiamarsi Bomber (@ChiamarsiBomber) September 22, 2022
E di fronte a quelle poche edicole che avevano ancora a disposizione pacchetti di figurine, si sono registrate code interminabili. Una situazione che ha costretto all’intervento pure il governo che ha convocato un tavolo guidato da Segretario al Commercio del Ministero dell’Economia e coinvolto l’Unione degli Edicolanti e i rappresentanti della Panini. La vicenda ha lasciato interdetto anche il commissario tecnico, Lionel Scaloni, che in conferenza stampa è rimasto visibilmente sorpreso.