Furti di account e truffe online, ecco i consigli della polizia postale

Stanno aumentando notevolmente i tentativi di truffe online e di furti degli account con semplici messaggi sui nostri smartphone

Molto spesso gli utenti ricevono dei messaggi con la semplice richiesta di inoltrare alcune credenziali, alcuni rispondono senza esitazione perché tratti in inganno dalla presunta conoscenza del mittente e non consapevoli della violazione del profilo, inoltrando così il codice richiesto e innescando un grande pericolo.

La polizia postale vigila sulle truffe online –

Un importante presidio a contrasto del fenomeno è da sempre la polizia postale, che svolge anche una funzione di prevenzione rispetto agli attacchi alle istituzioni finanziarie. Attiva 24 ore su 24 è molto attenta a prendere in esame qualsiasi segnalazione per poter così avere più informazioni possibile e inseguire in rete il truffatore.

Sono in grande aumento i pericoli sugli smartphone

Con l’avvento della pandemia, il maggiore utilizzo dei canali online ha determinato un incremento delle frodi finanziarie. I rapporti dell’Arbitro bancario finanziario e degli esposti pervenuti alla Banca d’Italia relativi al 2021, recentemente pubblicati, documentano un incremento delle frodi online. Nello stesso periodo, la polizia postale ha rilevato più di 18mila casi di furto di credenziali per accesso ai sistemi di home banking, di numeri di carte di credito, di chiavi private di wallet di cryptovalute. La crescita è addirittura del 27% rispetto all’anno precedente. Dopo le mail sgrammaticate, che facilmente suscitavano sospetti nei destinatari delle possibili frodi, ora si ricorre a veri e propri studi di ingegneria sociale, che partono da una conoscenza delle potenziali vittime, intere categorie di consumatori o addirittura singoli soggetti ben individuati.

L’innocuo messaggio che arriva sul nostro social

“Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”, un numero sempre crescente di cittadini sta segnalando la ricezione sul proprio smartphone di messaggi di questo tenore che molto facilmente risultano ingannevoli perché arrivano da utenze all’apparenza conosciute e di cui quindi tendiamo a fidarci. Rispondere a questi messaggi vuol dire inviare i propri codici ai truffatori permettendogli così di impadronirsi dell’account WhatsApp, per esempio, e di sfruttare il servizio di messaggistica istantanea per compiere ulteriori frodi utilizzando il numero di telefono della vittima, nonché di avere accesso ai contatti salvati nella rubrica.

Sono in grande aumento le truffe online

I consigli-avvertimenti della polizia postale

  • La polizia postale che monitora ogni giorno queste situazioni di potenziali frodi, consiglia alcuni piccoli accorgimenti che possono però rivelarsi fondamentali per non incorrere in una truffa online:
  • I codici che arrivano per sms sono strettamente personali e non vanno mai condivisi, anche se richiesti da un nostro contatto o da amici e  familiari;
  • Non cliccare mai su eventuali link presenti nei messaggi di testo;
  • Nel caso di messaggi sospetti, è consigliabile contattare telefonicamente il mittente per accertarsi che il suo account non sia stato violato;
  • Attivare la c.d. “verifica in due passaggi” che consente di proteggere il proprio account da intrusioni esterne attraverso un ulteriore codice personale composto da sei cifre;
  • In caso di violazione dell’account, avvisare immediatamente i propri contatti su quanto accaduto per evitare che a loro volta possano diventare vittime della catena e presentare formale denuncia presso un Ufficio di Polizia.
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