Le nuove installazioni, sistemate in punti strategici della città, dalla forma così bizzarra e particolare, hanno suscitato la curiosità dei passanti
Tra i romani che in questi giorni hanno avuto la fortuna e il piacere di passeggiare per le vie della città eterna hanno destato molta curiosità degli oggetti dalla forma particolare, sistemati in posizioni strategiche all’angolo di vie o piazze importanti. In tanti si sono chiesti se fossero dei nuovi Vespasiani 2.0.
Anche se ormai si sente sempre meno nominare, il termine ‘vespasiano’ è da sempre sinonimo di bagno pubblico, nello specifico proprio degli orinatoi. Oggi se ne vedono sempre meno purtroppo, ma era indubbia la loro comodità e utilità che evitava in caso di bisogno di essere obbligati a entrare in tutta fretta in un bar o di appartarsi in qualche angolo.
Degli strani oggetti in giro per la città
Sono apparsi da giorni in alcuni angoli caratteristici della città di Roma alcuni oggetti dalla forma particolare e bizzarra che, a una prima occhiata, davano l’impressione di essere dei veloci bagni pubblici. “Ma sono vespasiani?”, si chiede qualche passante, mentre altri aggiungono “Per essere vespasiani, sembrano scomodi e offrono poca privacy“. Inoltre, c’è chi ha notato il classico simbolo dei bagni maschili e quindi se ne deduce che “Possono usarlo solo gli uomini, le donne come potrebbero farlo?“.
Tutte obiezioni legittime e parzialmente giuste, fino a che non è arrivata la spiegazione ufficiale sulle nuove istallazioni. Non si tratta di veri e propri vespasiani, ma di semplici orinatoi, che possono essere utilizzati solo dagli uomini. La conferma arriva direttamente da RC Service, azienda specializzata nel noleggio di bagni chimici, principalmente per eventi, e infatti sono stati istallati proprio per un particolare evento in questi giorni a Roma: la 14 edizione della Corriroma 2022.
Semplici orinatoi e non bagni pubblici
I vespasiani, cioè i gabinetti pubblici, esistevano nell’antica Roma, già prima del regno di Tito Flavio, ma fu lui a decidere di sottoporli a tassazione tra mille polemiche. L’imposta era dovuta dai cosiddetti fullones, cioè coloro che lavavano e smacchiavano le vesti, i quali ricavavano ammoniaca proprio dalle urine lasciate dai romani nei bagni dell’impero. Con il termine vespasiani venivano indicati in tutta Italia i bagni pubblici su strada e proprio la Capitale ne aveva molti, sparsi per le vie del centro, dalla forma caratteristica e inconfondibile.
Negli anni, anche per motivi d’igiene, sono andati via via scomparendo, ma in più occasioni le varie giunte comunali hanno provato con bandi pubblici a ripristinarli, l’ultima volta fu nel 2019 con delle istallazioni molto moderne, ma poco pratiche perché di vetro! In questa occasione si tratta di veri e propri orinatoi, installati appositamente e quindi provvisori, per permettere ai partecipanti alla corsa notturna, che si snoda per 10 km per le vie del centro, di fare un pit stop di emergenza.