Le schede elettorali sono dotate di un’appendice cartacea con un codice progressivo alfanumerico per evitare brogli
Si tratta di un meccanismo introdotto nel 2018 per evitare distorsioni nelle operazioni di voto. A ogni scheda elettorale corrisponde un codice alfanumerico e progressivo, che viene apposto con un bollino dal personale nei seggi sulla parte inferiore. Prima della votazione, il codice va copiato di fianco alle generalità dell’elettorale.
Questo sistema di controllo incrociato, sta provocando qualche coda più lunga del solito in molti seggi soprattutto negli orari di punta, tanto da portare qualche presidente di seggio a dividere la chiamata degli elettori tra uomini e donne, facendo fare due file separate, dopo aver assegnato i diversi registri a due scrutatori diversi.
Un tagliando in più che provoca rallentamenti
Si registra qualche coda ai seggi elettorali in giro per l’Italia. A Roma, ad esempio, alcuni elettori hanno atteso oltre mezz’ora prima di poter procedere con il voto, così come sono segnalate code a Bari, Milano, Torino e Cagliari. Non è necessariamente il segno di una buona affluenza, ma piuttosto una possibile conseguenza del tagliando antifrode, meccanismo introdotto con il Rosatellum per scongiurare il rischio di distorsioni nelle operazioni elettorali. Il tagliando antifrode è stato introdotto per impedire il voto di scambio e l’ingresso di schede dall’esterno. Un meccanismo che era stato già sperimentato in passato, con le elezioni del 2108.
Ma come funziona questo tagliando da staccare?
Sulle schede elettorali è apposto un tagliando perforato, rettangolare e rimovibile. Ogni seggio elettorale ha in dotazione dei bollini con codice progressivo e alfanumerico. I bollini devono essere posizionati dal presidente di seggio o dagli scrutatori nello spazio apposito che si trova nella parte inferiore del tagliando antifrode. Tecnicamente, il tagliando è un codice progressivo alfanumerico che viene staccato dalla scheda elettorale soltanto dopo che il cittadino ha espresso la sua preferenza. Il presidente controlla se il numero del tagliando è lo stesso che è stato annotato prima della consegna della scheda. Solo al termine di questo controllo, la scheda può essere inserita nell’urna. Dal canto loro, gli elettori, prima di inserire la scheda, devono controllare che quel tagliano sia staccato altrimenti, in fase di scrutinio, quella scheda stessa sarà considerata ‘non anomina’ e verrà annullata.