Il tecnico spagnolo ha riportato i Gunners a essere protagonisti nel campionato iglese: dopo tante delusioni, può essere l’anno buono.
Per capire i progressi suoi e dell’Arsenal, basta dare un’occhiata ai numeri. La media punti oggi dice 2,57 a partita, l’anno scorso i Gunners s’erano fermati a 1,86 a gara, comunque meglio della stagione 2020-2021 (1,61).
Mikel Arteta sta finalmente sbocciando, confermando l’intuizione della proprietà del club londinese che nel dicembre 2019 lo scelse per sostituire l’esonerato Unai Emery. Arteta allora era “solo” il vice di Guardiola al City, ma l’Arsenal decise di puntare sul suo ex numero 8, convinta che potesse seguire le orme del suo mentore e portare una filosofia vincente e un bel calcio all’Emirates.
Dopo due anni di assestamento, Arteta sta cominciando a mostrare una chiara impronta e in Inghilterra comincia a circolare la formula “Arteta Ball” per esaltare il calcio proposto dai ragazzi in bianco e rosso. La netta vittoria ottenuta nel weekend, nel derby londinese contro il Brentford, ha esaltato i tifosi dei Gunners che ora sperano possa aprirsi un ciclo vincente come quello portato avanti da Arsene Wenger. Contro le Bees, l’Arsenal ha proposto un calcio veloce, fatto di possesso palla mai sterile, rivolto sempre al movimento e alla ricerca dello spazio e il gol del 2-0 firmato da Gabriel Jesus è stato un manifesto della proposta di Arteta.
Palla che circola tra i centrocampisti e i difensori, cambi di gioco e ricerca di un terminale offensivo come il brasiliano ex City, entrato da subito nei meccanismi di Arteta e già autore di quattro gol e tre assist in sette partite. L’Arsenal guida la classifica di Premier League, s’è confermata in testa battendo il Brentford e rispondendo al successo del Manchester City in casa del Wolverhampton. Arteta ora chiede continuità ai suoi, perché giocarsi la possibilità di vincere il titolo, contendendolo a quello che è stato il suo maestro, sarebbe tanta roba.