Il rincaro delle bollette ha raggiunto un livello mai visto prima, mettendo in ginocchio le imprese del settore
L’aumento delle bollette energetiche, ha fatto scattare un nuovo allarme che riguarda la pasta e soprattutto il pane, alimento immancabili sulla tavola di tutte le case italiane, che hanno subito nelle ultime settimane una sensibile variazione di prezzo a causa di un rincaro al principio della filiera.
E’ il rincaro che hanno subito dei prodotti considerati sicuri e protetti in questi anni, quelli che hanno sempre fatto parte del paniere dei beni di prima necessita, come pane, pasta o olio, e l’importanza di rendere accessibili a tutti quelle tipologie di acquisti che le famiglie devono effettuare ogni giorno, a far scattare l’allarme generale sulla situazione difficile a cui stiamo andando incontro.
Nessun freno all’aumento dei prezzi
La dinamica è purtroppo chiarissima: Il costo delle bollette è quintuplicato per le industrie del comparto alimentare, molti imprenditori hanno deciso di prendere misure drastiche come il ricorso alla cassa integrazione o lo spegnimento dei macchinari con conseguente non riapertura dopo la pausa per l’estate. Le spese di gestione sembrano sempre più insostenibili e moltissime aziende si ritrovano davanti ad una scelta terribile: fermare il proprio lavoro e quello di migliaia di dipendenti con famiglie a carico, oppure alzare il prezzo del pane. Chi ha deciso di andare avanti, tra mille sacrifici in più, si è visto costretto ad alzare il prezzo dei prodotti e da questo rincaro neanche il pane ne è rimasto fuori. Sono praticamente raddoppiati i costi delle semine per la produzione del grano per i rincari di oltre il 50% per il gasolio necessario alla lavorazione dei terreni. Sono aumentati anche i costi dei mezzi agricoli, dei fitosanitari, ovvero insetticidi, acaricidi, erbicidi, nematocidi, fungicidi e dei fertilizzanti.
Bollette energetiche insostenibili
“Con bollette quintuplicate che rendono insostenibili i costi di gestione, le aziende si trovano di fronte all’alternativa di aumentare il prezzo del pane fino a 5-6 euro al chilo, oppure cessare l’attività”, così si è espresso in una recente intervista un rappresentante della categoria dei panificatori italiani di Confcommercio, fotografando perfettamente la situazione. Per la Coldiretti, poi, aggiungendo il problema della siccità e il balzo dell’inflazione, le famiglie italiane nel 2022 spenderanno 564 euro in più solo per la tavola, perché ai problemi energetici bisogna aggiungere il problema della siccità e il balzo dell’inflazione conseguente a questa fiammata dei prezzi. I prodotti per i quali è scattato l’allarme, oltre al pane, sono pasta e riso, per i quali la spesa aggiuntiva sarà di 115 euro l’anno, ci sono carne e salumi, che costeranno 98 euro in più rispetto al 2021, e le verdure, 81 euro in più. Poi latte, formaggi e uova con +71 euro, il pesce con un aumento di 50 euro e ancora frutta, olio, burro. Insomma, la situazione inizia a essere davvero preoccupante.