Osannato dalla stampa e dai politici internazionali; inviso dagli italiani. Il Governo Draghi è il vero sconfitto dalle urne
Una cosa è chiara ed emerge forte dal voto. Quello che gli organi di informazione e il mondo politico internazionale ha spesso fatto passare come “Il Governo dei Migliori”, esce con le ossa rotte dalle urne. Tutti i partiti che hanno recitato un ruolo di primaria importanza nella precedente coalizione di Governo hanno fatto registrare bruschi cali. Dal Partito Democratico alla Lega, da Forza Italia agli esuli del Movimento 5 Stelle. Anche la coppia Calenda-Renzi, che ha fatto dell’agenda Draghi una sorta di vera e propria guida per il futuro, ha fatto fatica ad entrare nel cuore della gente.
Segno evidente di come Draghi, e la sua coalizione, siano stati distanti dal resto della popolazione. Mentre la stampa e un certo mondo politico internazionale ne esaltavano le gesta, la stragrande maggioranza degli italiani, ne prendevano le distanze. E alla prima occasione hanno voltato le spalle a chi ne faceva parte. Non è un caso che il primo partito che esce rafforzato dalle urne (Fratelli d’Italia) sia l’unico che per anni ha rappresentato l’opposizione a Draghi e alle “larghe intese”. E alle spalle della Meloni, uno dei pochi gruppi a non aver preso una batosta è il Movimento 5Stelle, che con Conte ha recitato un ruolo fondamentale nella caduta del precedente Governo. Eliminati i rapporti con Di Maio e chi ha deciso di rimanere al fianco di Draghi, anche i pentastellati sono risaliti.
Gli italiani hanno dunque premiato chi non si è allineato alle scelte di Draghi e del suo Governo di larghe intese, mentre hanno rispedito al mittente i suoi scudieri principali: da Luigi Di Maio ad Enrico Letta, da Renzi a Calenda. Anche nel centrodestra, le due forze che avevano fatto parte del Governo (Lega e Forza Italia) hanno faticato tantissimo. Con numeri decisamente sotto le aspettative, soprattutto nella Lega. Numeri che non possono passare inosservati.