Il vicepresidente M5s, Riccardo Ricciardi, ha commentato i primi risultati di queste elezioni: “A noi ci davano per morti, ma siamo il terzo partito del Paese”.
Il M5s è destinato ad uscire da queste elezioni come il terzo partito del Paese. Un calo importante rispetto a quattro anni fa, ma i pentastellati in queste ultime settimane sono riusciti, grazie anche al reddito di cittadinanza, a recuperare terreno e soprattutto rispondere a tutti quelli che davano il MoVimento per finito.
“Ci hanno dato per morti – ha detto il vicepresidente Ricciardi subito dopo la chiusura dei seggi ai microfoni di La7 – ma una grande campagna elettorale ci ha permesso di diventare il terzo partito in questo Paese e nessuno dei commentatori ci avrebbe scommesso un mese fa“.
L’esponente pentastellato è ritornato in questo breve intervento ad attaccare il Pd: “E’ dei dem la responsabilità politica della vittoria del Centrodestra. Loro hanno chiuso i canali immediatamente dopo la caduta. Lo hanno fatto anche con Calenda ed è rimasto solo. Questo è il risultato di una gestione davvero pessima. Letta deve fare un mea culpa“.
Ricciardi: “Letta si è alleato con persone che non avevano mai votato Draghi”
Ai microfoni della Rai Ricciardi ha confermato il suo pensiero sui dem. “Il Pd ha la maggiore responsabilità politica della vittoria della destra – ha confermato il vicepresidente pentastellato – perché ha chiuso la porta al MoVimento aprendola a tutti quanti e rimanendo poi solo con una gestione di alleanze e coalizioni davvero pessima. Vorrei ricordare che Letta ha deciso di fare alleanze con persone che in questi ultimi mesi non hanno mai votato per il governo Draghi e chiuso al M5s. Quindi paga e pagherà questa responsabilità in termini politici“.
Dal M5s, quindi, hanno individuato nel Pd il responsabile principale della vittoria della coalizione del Centrodestra. Parole che sembrano chiudere a qualsiasi alleanza in futuro soprattutto con Letta a capo dei dem. In caso di un cambio di segreteria allora tutto potrà essere rimesso in discussione.