Per gli uomini oltre i 40 anni la diagnosi precoce di un tumore a un testicolo è il viatico per una completa guarigione
I testicoli sono ghiandole che fanno parte del sistema riproduttore maschile. Ogni uomo possiede due testicoli e questi sono localizzati sotto il pene, in una sacca detta scroto e in gergo medico possono anche essere chiamati gonadi.
Ogni tumefazione tosta, dolente e che continua a crescere deve essere fatta visitare da un medico per una diagnosi precoce, che riesce a portare, nel 90% dei casi, alla guarigione definitiva preservando la fertilità e quindi la possibilità di diventare padri.
Un controllo può essere fondamentale
In Italia più di 63 mila persone vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di un tumore ai testicoli, sono oltre 2 mila all’anno i nuovi casi che colpiscono gli uomini ecco perché, passati i 40 anni, una diagnosi precoce, magari fatta con un controllo preventivo, può tranquillamente far superare una malattia altamente curabile, ma che non va sottovalutata. Il testicolo è la gonade maschile cioè la ghiandola che produce sia le cellule per la riproduzione (spermatozoi) che gli ormoni sessuali maschili (testosterone), questi sono due e hanno una forma ovale e si trovano all’interno dello scroto. La diagnosi del tumore del testicolo può essere eseguita mediante l’ecografia, un’indagine semplice, sensibile, specifica, non invasiva che può evidenziare, se presente, l’alterazione della struttura del testicolo. Possono essere prescritti anche esami del sangue per la ricerca di marcatori tumorali quali la beta HCG e l’alfafetoproteina. L’esame istologico è fondamentale per la diagnosi della malattia.
La fertilità si può preservare
“E’ una neoplasia i cui risultati in termini di paragone sono eccellenti“, racconta in un’intervista al Corriere della Sera, Ugo de Giorgi, direttore dell’Oncologia Clinica Sperimentale presso RCCS Istituto Romagnolo per lo studio dei Tumori ‘Dino Amadori’, “Tuttavia la diagnosi del tumore comporta delle conseguenze non trascurabili per la vita del paziente. Il testicolo è un organo fortemente associato alla mascolinità, alla sfera sessuale e, ovviamente anche alla fertilità. Oggi la fertilità si può preservare anche per chi ha subito l’asportazione dell’organo e ha subito trattamenti di chemioterapia”. Il sintomo più comune del tumore ai testicoli è la presenza di un nodulo indolore o di gonfiore in uno dei testicoli, può essere di dimensione variabile, paragonabile a una pallina o anche molto più grande. Altri sintomi possono includere: dolore sordo nello scroto, e una sensazione di pesantezza.
Due tipologie di tumori
I tumori del testicolo sono classificati in due tipi: seminomi e non seminomi. I seminomi derivano dalla trasformazione maligna delle cellule germinali, vale a dire di quelle cellule che danno origine agli spermatozoi. Di solito queste cellule hanno una crescita lenta e rimangono a lungo localizzati nel testicolo. I non seminomi, includono differenti forme, tra cui il carcinoma embrionale, il coriocarcinoma, il teratoma e i tumori del sacco vitellino e hanno un’evoluzione più rapida. A seconda del tipo e dello stadio del tumore, si possono utilizzare diverse cure, da sole o in combinazione tra loro. L’intervento chirurgico che prevede l’asportazione di uno o entrambi i testicoli, detto orchiectomia, ha un ruolo importante ed è effettuato attraverso una piccola incisione nella parte bassa dell’addome