Le ultime elezioni hanno dato il via libera definitivo alla formazione del nuovo Parlamento. Andiamo a scoprire chi troveremo in Aula per il prossimo quinquennio.
Le scorse elezioni hanno rinnovato il Parlamento e nelle prossime settimane circa 600 esponenti (400 deputati e 200 senatori) daranno ufficialmente il via a questa prima o nuova esperienza in Aula.
Infatti, come ricordato dal Corriere della Sera, molti conoscono molto bene questo mondo mentre altri sono nuovi e quindi conosceranno solamente nelle prossime settimane il funzionamento del Parlamento.
Come detto in precedenza, sono diversi i nomi nuovi che nel prossimo quinquennio si siederanno in Parlamento. Tra gli eletti sicuramente spicca Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano che debutterà al Senato. Palazzo Madama vedrà anche la presenza di Giulio Terzi di Sant’Agata, ex ambasciatore e le due ex sindacaliste Susanna Camusso e Annamaria Furlan. Alla Camera presente per la prima volta Aboubakar Soumahoro.
Montecitorio che accoglierà nei prossimi giorni anche il debutto di Simonetta Matone, Carlo Nordio e Federico Cafiero De Raho. L’altro ex magistrato Roberto Scarpinato, invece, sarà in Senato. Rimanendo a Palazzo Madama troviamo Claudio Lotito e l’ex ct dell’Italvolley maschile Mauro Berruto. Naturalmente sempre tra i senatori non possiamo non nominare Carlo Cottarelli, che entra con il proporzionale, e Andrea Crisanti.
Infine, tra le new entry troviamo anche due rappresentati del mondo dello spettacolo come Rita Dalla Chiesa e Gaetano Amato.
Elezioni che hanno confermato la presenza in Parlamento di veterani della politica italiana. Pier Ferdinando Casini è ormai presente da oltre tre decenni in queste Aule. Stesso discorso per La Russa, Gasparri e Calderoli, ma i tre non riescono a battere il primato dell’esponente del Pd che ormai da 39 anni è presente in Parlamento.
Tra le conferme anche Mara Carfagna, Daniela Santanché e Maurizio Lupi, altri nomi che sono ormai da diversi anni in questo mondo. E come non nominare Piero Fassino che dal 1994 non lascia il Parlamento e non ha nessuna intenzione di farlo.