“Il Pd cambia nome”, arriva la provocazione di Morassut

Il quotidiano ‘La Repubblica’ di Roma ha intervistato il politico Roberto Morassut. L’appartenente al Partito Democratico ha voluto lanciare una vera e propria provocazione

Roberto Morassut in una intervista alla 'Repubblica Roma'
Roberto Morassut (Ansa Foto)

Le elezioni politiche sono terminate da alcuni giorni, ma se ne continuerà a parlare per molto tempo. Soprattutto per quanto riguarda i risultati che hanno visto trionfare il centrodestra sia per quanto riguarda il collegio uninominale della Camera che per il Senato. Di conseguenza anche la sconfitta da parte del Partito Democratico che non ha nemmeno impensierito più di tanto ‘Fratelli d’Italia’ di Giorgia Meloni che ha avuto la meglio con dei risultati a dir poco schiaccianti.

Anche nel Pd si respira un’aria di cambiamento e di una vera e propria rivoluzione. Tanto è vero che lo stesso Letta, il giorno dopo la sconfitta, ha ammesso in conferenza stampa che al prossimo congresso non intende ricandidarsi. In merito a questa situazione e non solo ha voluto parlare uno che l’ambiente lo conosce bene visto che ne fa parte. Stiamo parlando di Roberto Morassut che ha rilasciato una intervista al quotidiano ‘Repubblica‘ di Roma dove ha parlato a 360°.

Pd, per Morassut non ci sono dubbi: “Bisogna cambiare nome

Roberto Morassut in una intervista alla 'Repubblica Roma'
Roberto Morassut (Ansa Foto)

Per il politico non ci sono particolari dubbi: i problemi che ci sono all’interno del partito devono essere risolti solamente cambiando il nome del soggetto politico. In quale? Semplicemente ‘Democratici’ e nulla più. Tutto questo solamente per rimuovere le “correnti interne che sono il vero problema”. Per lui la parola “P” vuol dire che “significa in primo luogo che c’è una élite che guida e c’è un insieme di forze che segue“.

Per non parlare della sconfitta rimediata a Roma che non è passata inosservata. Queste sono alcune delle sue parole: “Bisogna cambiare totalmente la natura del Pd e creare le condizioni affinché si costituisca un movimento democratico. Deve essere frutto di una costituente e che si rivolga a un largo campo di forze civiche”.

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