Convinta di pregare per anni sulla bara del padre, poi l’amara sorpresa

Per anni era convinta di pregare sulla bara del padre, successivamente l’amara sorpresa che spiazza tutti i parenti e li lascia senza parole

Ha pregato sulla tomba di un parente, ma dentro non c'era nessuno
Bara cimitero (Ansa Foto)

Per 33 anni si è recata al cimitero convinta di pregare sulla tomba del padre, poi l’amara sorpresa che l’ha decisamente sconvolta. All’interno della bara non c’era lui ma un perfetto sconosciuto. Sembrava tutto in ordine visto che c’erano sia la foto che la targa sulla lapide che si riferivano al defunto. Ora la domanda sorge spontanea: che fine ha fatto la salma? A questo punto lo scambio di salme, oltre che ad essere una cosa gravissima, è l’ipotesi più probabile.

Per parlare di questo caso bisogna tornare indietro di un bel po’ di anni, precisamente nel 1986. Solamente da poco, però, è stato scoperto dalla figlia 61enne. Ci troviamo a Piacenza, precisamente a Silvi. Gli avvocati della famiglia, Monica Passamonti e Antonietta Ciarrocchi, hanno subito presentato un iter giudiziario. Nel 2017 il Comune ha stilato un elenco di salme destinate al trasferimento all’ossario. In quel momento c’era una grave carenza di spazio e considerate le sepolture più che trentennali, Pineto ha bisogno di liberare terreno dove realizzare nuove tombe.

Una volta aver visto l’annuncio la donna ha contattato gli uffici cimiteriali oltre a quelli comunali per poter acquistare un nuovo loculo. Il tutto per poter fissare l’appuntamento per l’esumazione del padre. Assiste anche alle operazione e si reca al cimitero, poi scopre l’amara sorpresa. Ovviamente arrabbiata contatta il servizio cimiteriale per lamentarsi e capire i motivi dell’incidente.

Colui che lavorava all’interno del consorzio cimiteriale le fa sapere che dovevano attendere ancora prima del trasferimento all’ossario. Per accelerare il processo biologico, il corpo è stato trattato con un acido (precisamente lo ‘Zyklon‘) per poi essere riposto nella stessa tomba. Troppo per la figlia che avvisa i suoi legali ed inizia a registrare le telefonate e salvare le conversazioni. L’inchiesta pensale è stata affidata al pm Enrica Medori. L’ipotesi più accreditata e che sia stato utilizzato un acido non consentito dalla legge.

Prega sulla bara del padre, ma la aprono e lui non c’è

Ha pregato sulla tomba di un parente, ma dentro non c'era nessuno
Bara cimitero (Ansa Foto)

Ovviamente non finisce qui visto che vengono nominati dei periti. L’inchiesta conferma che l’acido era consentito dalla legge, ma non si trattava di quello riportato in precedenza. Una volta spiegato che la salma trovata non era quella del padre ma di un altro uomo ovviamente è andata su tutte le furie.

La domanda, in questo caso, è sorta più che spontanea: che fine ha fatto il padre? Questo è quello che la donna chiedeva al magistrato. Una risposta, a quattro anni di distanza, ancora non c’è. Ha chiesto al Comune che venga rimossa la foto e la targa col nome del genitore. L’inchiesta è stata archiviata, per il pm non ci sono dubbi: lo scambio di salma potrebbe essere avvenuto tra la sepoltura e l’apposizione della lapide definitiva, nel 1986.

Il responsabile di tutto questo? Ovviamente impossibile saperlo. Il custode che ha avviato le operazioni di rito è stato anche ascoltato, ma poi col passare del tempo è morto. Nel frattempo gli avvocati chiedono una richiesta di risarcimento danni di centinaia di migliaia di euro. Prossima udienza fissata al 30 novembre.

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