Franceschini e la Di Biase, Silvio e la Fascina, Molinari e la Frassini, la Ceccardi e Barabotti: molti politici tengono famiglia e l’hanno ricongiunta in Parlamento
Coppie che non scoppiano. Anzi, in Parlamento si rafforzano e raddoppiano. L’amore per la politica ad accomunarle e l’amore per l’amore a cementarle e renderle ancora più salde, sicure, scrive Libero. Destini incrociati a urne, schede, aule. Un gioco delle coppie nei quali vince chi ha in mano l’asso di cuori. Una consuetudine che si lega alla storia. Se fu, infatti, pressoché clandestino, all’alba della Repubblica, il legame amoroso nel Pci tra Nilde Iotti e Palmiro Togliatti, più di recente fidanzati politici molto meno seriosi, sebbene trasversali, furono decisamente più a favore di telecamera: basti pensare al traversone campano-pugliese Forza Italia-Pd tra Nunzia De Girolamo e Francesco Boccia.
Inutile dire che la coppia regina della nuova stagione politica che si apre sarà quella tutta azzurra divisa solo da qualche centinaio di metri. La sovrana (non) consorte Marta Fascina troneggerà, infatti, nell’aula di Montecitorio. Seconda legislatura per lei, calabrese, cresciuta a Portici, eletta nella garibaldina Marsala pronta a vivere la sua nuova esperienza da deputata fidanzata più che ufficiale del leader e presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Una storia che dura da due anni e mezzo e ha incuriosito molti, fino all’unione simbolica della scorsa primavera arrivata a suggellarla appena a ridosso dell’inattesa corsa elettorale d’estate.
“Va bene tutto, ma non chiamatemi moglie di….”
Viaggia tra Roma e Ferrara, passando per le stanze del Nazareno, l’amore tra l’esperto e sempiterno ministro della Cultura, Dario Franceschini e la 41enne Michela Di Biase, protagonista di una polemica in chiave femminista all’atto della definizione delle liste portata avanti insieme a Elisabetta Piccolotti, moglie (non eletta) di Fratoianni. “Non chiamatemi moglie di“, sbottò. Ma tant’ è. Nessun dubbio sulla preparazione e sulla gavetta politica di entrambi. Erede della sinistra democristiana Dario, apprezzato scrittore. Militante dei Ds di Roma Michela, giovanissima consigliera municipale nel suo quartiere, l’Alessandrino, poi eletta in Campidoglio, quindi quattro anni fa alla Regione Lazio per traslocare ora a Montecitorio.
Accoglieranno i loro rispettivi compagni, dai territori ai seggioloni della Camera per la prima volta, la tosco-leghista Susanna Ceccardi che traslocherà a Roma dal seggio dell’europarlamento di Strasburgo, in coppia col neodeputato e responsabile organizzativo della Lega in Toscana, Andrea Barabotti. Stabile e confermato l’amore in aula tra la deputata leghista, rieletta in Lombardia, Rebecca Frassini e il capogruppo del Carroccio, il piemontese Riccardo Molinari. Sono invece cognati la futura premier Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida, lunghissima militanza nella destra laziale, poi la ribalta regionale quindi il Parlamento. Mentre a Strasburgo la Brexit ha favorito l’ingresso in aula del fratello d’Italia Vincenzo Sofo, gioiosamente in coppia con la nipote di Francia, erede Le Pen, Marion Marechàl. Segno evidente del valore, anche politico, che la destra dà all’unione familiare. Meglio se benedetta pure dal voto democratico