I due supporter dei Reds erano rimasti coinvolti negli incidenti prima dell’ultima finale di Champions League allo Stade de France
I due uomini, che si sono tolti la vita a mesi di distanza l’uno dall’altra, avevano assistito allo stadio Hillsborough di Sheffield agli incidenti che avevano portato alla morte di ben 96 persone prima della semifinale di FA Cup, proprio tra i Reds e il Nottingham Forest.
La finale di Champions League dello scorso 28 maggio, tra il Liverpool e il Real Madrid, cominciò con ben 30 minuti di ritardo per i problemi che avevano riguardato l’afflusso dei tifosi e la lentezza delle operazioni di prefiltraggio. Queste lungaggini dei controlli agli ingressi, unite al fatto che molti tifosi erano sprovvisti di biglietto o con biglietti falsi, avevano portato a diversi tentativi di forzare il cordone di sicurezza, 238 persone furono medicate in ospedale.
Peter Scarfe, presidente della Hssa, associazione che fornisce supporto psicologico ai sopravvissuti di Hillsborough, ha raccontato l’accaduto al giornale francese: “Non posso fornire troppi dettagli su questi suicidi”, le parole di Scarfe, “perché ci sono delle indagini in corso. Ma non c’è dubbio che, se hanno commesso questo atto irreparabile, è stato perché quello che è successo nell’ultima finale di Champions League ha riattivato in loro il trauma del 1989, che credevano di aver superato”. I due uomini, il primo si è tolto la vita una settimana dopo la finale, l’altro la settimana scorsa, potrebbero aver avuto un doppio trauma rivivendo quei momenti terribili, dove ai tanti tifosi ammassati fuori dai cancelli chiusi dello stadio fu impedito di entrare allo stadio dalla polizia, col rischio di morire soffocati e schiacciati.