Ha sollevato polemiche il cambiamento del regime carcerario dell’ex terrorista, si sfoga il figlio del gioielliere ucciso: “Non si può tollerare, una modifica così grossa nel silenzio”
Porta i segni sul suo corpo in modo permanente, Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, gioielliere ucciso il 16 febbraio del 1979 dal commando Proletari Armati per il Comunismo che entrarono in negozio per vendicarsi della morte di un loro compagno-rapinatore che era tato ucciso dallo stesso Pierluigi Torregiani durante un agguato in un ristorante il 22 gennaio del 1979. Una storia su cui è stato fatto anche un film da parte di Alberto Torregiani che è attivo politicamente e socialmente, rappresentando spesso i famigliari vittima di terrorismo.
E quel provvedimento che riguarda Cesare Battisti, al quale è stato modificato il regime carcerario, proprio non riesce a digerirlo. Alberto Torregiani intercettato da Notizie.com ci spiega i motivi e si sfoga nel vero senso della parola: “Appena ho letto la notizia non ci volevo credere, pensavo fosse una bufala o una cosa che non potesse essere vera, poi però vedevo che veniva riportata da tutti e allora mi sono cascate le braccia. Ma come è possibile? Sono indignato, più ne parlo, più non mi capacito”
“Questa cosa fatta qualche giorno prima delle elezioni e nel silenzio è una vergogna, ma che paese siamo?”
Alberto Torregiani è un fiume in piena: “Non lo accetto, mi dispiace, non sono soddisfatto di questa scelta che ha fatto il Dap (Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria) Un terrorista, lasciando perdere il discorso della lunga latitanza, avuta con il contributo degli amici di sinistra, che ha sulle spalle 2 ergastoli, dico due ergastoli, non dovrebbe avere la sfacciataggine di fare certe richieste, perché è lui che l’ha chiesto, ma accettare, come lui stesso ha dichiarato, la sua condizione e punizione con il silenzio, con accettazione delle conseguenze, per il rispetto delle vittime in causa. Ecco, non mi sembra sia il suo caso“
“A me quello che non mi va giù – ha proseguito Alberto Torregiani a Notizie.com – è che tra poco, da Ferrara, che mi risulta essere un carcere di massima sicurezza, magari venga trasferito a Parma, e poi tra qualche tempo abbia la stessa sfacciataggine di chiedere anche di poter fare lavori sociali e andare in esterno. E così con una nuova concessione gli sarà possibile proporre. Io penso, va bene, l’hai chiesto è nel suo diritto, anche se aveva detto il contrario, ma poi come cavolo fa il Dap ad accettarla, è questo che fa più rabbia. E tutto questo la sinistra che fa? Non dice nulla, zitta, ma che schifo. Sono arrabbiatissimo e disgustato. Ho sempre anteposto il diritto alla giustizia e civile e morale dinnanzi a tutto nel rispetto della persona e concordato il suo trasferimento ma non posso accettare che gli vengano posti favori giuridici in base a considerazioni personali che non dovrebbero sussistere in base al grado di gravità che pende sulla persona. Non voglio entrare nei tempi e modalità del percorso che ha portato a questa concessione, ma farò in modo richiesta che venga bloccata perché la violazione del rispetto per le vittime deve, una volta per tutte“