L’Italia femminile di volley ottiene la sua quarta vittoria consecutiva ai Mondiali ed ora aspetta l’Olanda per il primo posto.
Con la qualificazione alla seconda fase ormai in tasca, l’Italia di Davide Mazzanti ottiene la sua quarta vittoria ai Mondiali battendo con un netto 3-0 il Kenya. Come già successo in passato, le azzurre non hanno pienamente convinto e servirà contro l’Olanda alzare un po’ il livello per portare a casa il primo posto.
Si tratta forse della prima sfida che potrebbe dare indicazioni sicuramente importanti per Sylla e compagne che, a parte il Belgio, non ha mai incontrato squadre insidiose.
Come successo molto volte in questa fase iniziale del Mondiale, l’Italia non riesce a fare la differenza sin da subito e anche il Kenya rimane in scia fino al 5-5 quando le azzurre piazzano il primo allungo e da quel momento controllano senza particolari timori il set portando a casa con un netto 25-15.
Un punteggio che forse porta Sylla e compagne ad abbassare un po’ troppo la tensione e nel secondo diciamo che il Kenya dimostra un avversario molto ostico e soprattutto voglioso di far vedere le sue qualità. Ma sul 23-23 viene fuori la qualità dell’Italia che con due punti di fila porta a casa il secondo e mette in discesa la sfida visto che nel terzo il Kenya rimane in scia fino al 13-12. Poi esce fuori la differenza di qualità e con un parziale di 25-17 le ragazze allenate da Davide Mazzanti portano a casa il quarto successo consecutivo in attesa di sfide sicuramente molto più impegnative. In questo match con Egonu in panchina, la migliore è Nwakalor con i suoi 12 punti.
Italia-Kenya 3-0 (25-15 25-23 25-17)
Italia: Lubian, Gennari n.e., Bonifacio 5, Malinov n.e., De Gennaro (L), Ferino (L) n.e., Orro 3, Bosetti C. n.e., Chirichella 9, Danesi n.e., Pietrini 11, Nwakalor 12, Sylla 8, Egonu n.e. Coach Mazzanti
Kenya: Kilabat n.e., Oluoch 8, Makuto, Kiprono 17, Barasa 6, Misoki 1, Murambi 2, Emaniman 7, Kiitha (L), Mercy n.e., Kaei n.e., Kundu (L) n.e., Mukuvilani n.e., Sande n.e. Coach Luizomar
Arbitri: Stanislava Simic (Serbia) e Nurper Ozbar (Turchia)