Giovanni Ciacci, primo concorrente sieropositivo, confessa: “Prima della malattia ci sono i pregiudizi”

Protagonista della quarta puntata del GFVIP7 Giovanni Ciacci, primo concorrente sieropositivo di un reality. Lo stylist, voluto fortemente da Alfonso Signorini, ha raccontato la sua malattia e si è mostrato determinato a combattere i pregiudizi che sono ancora oggi legati all’HIV. Ciacci desidera che si parli sempre più di Aids, e che vengano superati alcuni falsi luoghi comuni, tra cui quello che ci sono patologie legate al sesso.

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Giovanni Ciacci: “L’HIV si cura, come le altre malattie”

Il gieffino ha preso molto a cuore la sua battaglia e non solo perchè lo riguarda personalmente ed in questo è sostenuto anche dal direttore di Chi che trova opportuno e utile parlarne in un programma come il GFVIP seguito da tantissimi giovani. Ciacci rivela che si convive bene con la malattia, che in medicina sono stati fatti molti progressi ma non è una passeggiata visto che le cure esistono ma sono decisamente aggressive: “L’HIV si cura come qualunque altra malattia, ma ciò non significa “liberi tutti” perché le cure sono pesanti” ha fatto eco Signorini.

L’esperto di costume ha poi aggiunto che più che la malattia va combattuto il pregiudizio che ancora aleggia e che è prodotto soprattutto dall’ignoranza:Più della malattia, oggi c’è ancora il pregiudizio da combattere la gente pensa che l’HIV si attacchi con un bacio, dormendo insieme, usando lo stesso bagno. C’è un’ignoranza tremenda. Tempo fa mi hanno scritto ‘untore’, capite la gravità? Ne ho sofferto moltissimo”.

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Giovanni Ciacci: “Sono stato discriminato sul lavoro”

Giovanni Ciacci ha anche raccontato di essere stato discriminato sul lavoro. Prima di rivelare la sua sieropositività una sua ex collega aveva diffuso la notizia e si è sentito messo da parte a causa della patologia. L’esperto di moda voleva ritirarsi, ma poi ha provato rabbia e il desiderio di fare qualcosa per cambiare le cose:

A un certo punto mi volevo ritirare dalla tv, perchè ero demoralizzato. Un ex agente mi disse ‘Non lavori più perché sei sieropositivo’. Una mia collega lo aveva detto al direttore di rete per non farmi lavorare più. Lì mi è montata una rabbia incredibile e la voglia di venire al Grande Fratello per raccontare la verità”.

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