La questione delle pensioni diventa caldissima perché ormai il Governo Meloni è pronto ad entrare nel pieno delle sue funzioni e quindi si attende una svolta senza precedenti. Gli esperti sottolineano come ci siano addirittura tre misure che finiscono alla fine dell’anno.
Si tratta di tre misure sociali molto importanti e che impongono una vera e propria presa di posizione netta da parte del nuovo governo.
Oggi secondo gli esperti la pensione Quota 41 per tutti non è una specie di utopia ma diventa qualche cosa di estremamente concreto. Vediamo perché: innanzitutto bisogna ricordare che a fine anno scade sia la Quota 102 che APE sociale, che opzione donna. Sostanzialmente la fine di queste tre misure ma soprattutto la fine di quota 102 significa che le pensioni del paese ripiombano nella legge Fornero. Quindi teoricamente dal 2023 la legge Fornero che è stata temporaneamente sospesa dovrebbe tornare ad avere vigore. Infatti molti ritengono erroneamente che la legge Fornero sia stata cancellata dalle riforme del governo Conte e del governo Draghi. Invece la legge Fornero è sempre quella attualmente vigente e le riforme degli ultimi due governi l’hanno semplicemente messa per così dire in pausa.
Pensione INPS: addio Legge Fornero
Ma le novità promesse dal nuovo governo sono veramente sensazionali ed i sindacati ma soprattutto i pensionati le attendono con ansia. Le ipotesi in ballo sono tantissime ma sono tutte molto vantaggiose. Innanzitutto ritorna con forza l’ipotesi della quota 92 di Delrio. Ma anche Pasquale Tridico ha fatto delle proposte molto interessanti per quello che riguarda gli scivoli privilegiati per uscire prima dal mondo del lavoro. Un’altra questione di cui si parla moltissimo è quella del riscatto gratuito della laurea. Questa è stata una proposta di Tridico che per tanti lavoratori italiani significherebbe avvicinarsi con grande velocità alle pensioni.
Pensioni minime e riforma più attesa
Con il prossimo governo effettivamente il riscatto gratuito degli anni dell’università potrebbe diventare realtà e questa è una vera e propria svolta. Ma la cosa di cui si parla di più è l’aumento delle pensioni minime a mille euro. Attualmente le pensioni minime sono di 525 euro e aumentarle a €1.000 sarebbe una vera e propria svolta di civiltà. Ma la cosa più attesa è sicuramente quota 41 per tutti. Matteo Salvini da anni parla di questa quota 41 per tutti e se fino ad oggi poteva sembrare qualche cosa di molto difficile con il governo Draghi, sarà proprio l’arrivo al potere del centrodestra che finalmente consentirà a Matteo Salvini di trasformare le sue promesse in realtà. Quindi il governo è convintamente al lavoro per creare una quota 41 per tutti che già dal 2023 potrebbe effettivamente debuttare.