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Curiosità

Le assurde tasse in Italia: imposte incredibili, folli e sorprendenti

Published by
Mauro Simoncelli

Dall’ombra alle grondaie, dai tubi al tricolore esposto, dai funghi ai tartufi, dai cani alle mucche, fino alla tassa sui morti.

Non solo siamo il paese con più tasse forse del mondo che tartassano il cittadino, ma alcune sono davvero incredibili. Benvenuti quindi nel microcosmo delle tasse più pazze d’Italia, curiose, incomprensibili, di dubbia applicazione, le più alte, le più controverse, le doppie imposizioni, le più macabre e divertenti imposte che il Bel Paese applica agli Italiani, senza che molti lo sappiano.

Gli assurdi e folli balzelli delle tasse in Italia

Tra le certezze della vita, come la nascita, la vita stessa e la morte, c’è sempre un’imposta da pagare: ogni documento, ogni certificato, necessario per accedere a qualche altro servizio, è abbinato alla fila in un ufficio pubblico e alla sua tassa.

Balzelli assurdi da ridere se non facessero piangere

Gli italiani si lamentano tutti i giorni della quantità di tasse da pagare, e non hanno assolutamente torto: infatti, dall’Unità d’Italia a oggi, lo Stato ne ha varate di tutti i generi, alcune così creative da sembrare incredibili, paradossali, impossibile da pensare, assurde da richiedere. Eppure esistono. Una rassegna quindi delle tasse più assurde d’Italia, non poteva non partire dalla Tassa sul tricolore che tassa chi esibisce la bandiera dello Stato italiano perché sta facendo pubblicità, una sanzione pari a 280 euro, per riconoscere allo stato italiano i diritti di pubblicità sul vessillo nazionale. Basta comunque ripiegare sulla bandiera della Comunità Europea, quella è gratis.

Ma in Italia riusciamo a tassare perfino l’ombra. Se un locale mette una tenda per dare ombra ai tavolini dei propri clienti, e questa tenda proietta la sua funzione sul suolo pubblico, ecco che scatta l’occupazione dello stesso e il gestore del locale dovrà pagare l’apposita tassa. C’è la tassa per uscire di casa, si chiama TOSAP ed è la tassa di occupazione di suolo pubblico, da versare se si vuole occupare in qualsiasi modo una sede stradale di proprietà del demanio statale. Se il passo carraio, che permette ingresso e uscita da una proprietà privata, sbocca su una strada che ha queste caratteristiche, ecco il balzello senza il quale non si può uscire di casa con il proprio veicolo. Ma anche tutti coloro che hanno una casa, la quale preveda dei gradini di ingresso da una strada o un marciapiede pubblico, devono versare un’imposta ogni anno per potervi accedere.

Ne da vivi ne da morti si sfugge al balzello

Abbiamo anche una  tassa sulle suppliche che colpisce chi le istanze, petizioni, ricorsi, e relative memorie diretti agli uffici dell’amministrazione dello Stato tendenti ad ottenere l’emanazione di un provvedimento.  Anche per gli sposi c’è una tassa sotto forma di prezzo unico per poter celebrare il matrimonio in Comune e che varia da comune a comune. Non c’è pace neanche in caso di morte, che è un’odissea fiscale infinita. In caso di decesso si inizia col tassare il certificato di constatazione della morte, poi si continua con le tasse sulla tumulazione, quasi sempre in territorio comunale, o perfino sui lumini e la decorazione delle tombe.

E se avete pensato di spargere le ceneri, occhio perché c’è la tassa sulla dispersione delle ceneri più relative imposte di bollo. Poi troviamo anche la tassa sui tubi che grava dal 2002 ad esempio in Sicilia, una tassa sui cani, si tratta di un tributo locale, che alcuni comuni possono imporre per tenere cani in famiglia e consisterebbe nel pagamento annuale di una quota che può variare da Comune a Comune, abbiamo anche la tassa sulle invenzioni che colpisce ogni invenzione industriale non con una, ma con due imposizioni: la tassa di domanda di registrazione del brevetto e la tassa annuale per il mantenimento in vigore del brevetto. 

Sono tassati anche egli hobby

Se avete degli hobby, nessun problema, anche quelli sono tassati. Se vi piace andare a pesca o andar per funghi, lo Stato si prende un tributo anche per farvi svolgere questo tipo di attività. C’è la “tassa sulla memoria”, dovuta alla S.I.A.E. per imprimere dati come musica e film, su CD e memorie fisiche esterne. SIAE si appropria anche di versamenti dovuti per la riproduzione della musica dal vivo, al bar, dal parrucchiere ed eseguita dagli artisti di strada. Come dimenticare Il canone RAI, un dazio annuale da versare obbligatoriamente per usufruire della TV di stato. L’introito è regolato da un rigido protocollo anti evasione, perché viene versato insieme alla già onerosa bolletta energetica. E se vi state chiedendo se tra un po’ ci tasseranno anche l’aria che respiriamo, beh, esiste già! C’è chi ha anche introdotto una Tassa sull’aria ma questa volta sotto forma di imposta di fabbricazione sul “gas di petrolio liquefatto anche miscelato ad aria” e sul metano “miscelato ad aria”.

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Mauro Simoncelli