Liverani ed il dolore per la perdita della moglie: “Avrei dato la mia vita”

Un momento difficilissimo per Fabio Liverani ed i suoi figli dopo che, nei giorni scorsi, è giunta la notizia che ha scioccato  il mondo del calcio: ovvero quello della morte della moglie Federica

Fabio Liverani non ha bisogno di alcun tipo di presentazione nel mondo del calcio visto che ha vestito maglie di squadre importanti ed ha giocato anche ad altissimi livelli.  Dopo aver appreso le scarpe al chiodo sta provando la sua esperienza da allenatore. Adesso milita in Serie B con il Cagliari.

Il dramma raccontato di Liverani
Fabio Liverani (Ansa Foto)

Negli ultimi giorni si è sentito parlare molto spesso di lui, ma per un grave lutto che ha colpito lui e la sua famiglia. Da come avete potuto sentire dai telegiornali e non solo sua moglie Federica è deceduta dopo una lunga malattia. Dal frutto del loro amore sono nati due figli: Mattia di 17 anni e Lucrezia di 13. Il 46enne ha rilasciato una intervista al ‘Corriere della Sera‘ dove si è sfogato ed ha ricordato i momenti brutti.

Ha rivelato che sua moglie ha combattuto fino al suo ultimo giorno ed era una “donna forte“. Nonostante non fossero più sposati, però, il nativo di Roma non ce la fa a parlare di lei come se fosse una ex: “Il rapporto tra di noi era sereno e forte. L’ho conosciuta quando avevo 13 anni ed è stata una storia bellissima. Poi i rapporti non sono andati come previsto, ma il rispetto c’era sempre“.

Liverani ed il ricordo della moglie Federica: “Era una donna forte

Nonostante l’amore possa finire, per il tecnico: “Il bene resta sempre. Federica è stata la mia gioventù, le mie delusioni ed i miei successo“. Poi le cose sono andate a peggiorare: “Poco prima che si ammalasse sono iniziate le incomprensioni. La prima diagnosi era un cancro al cervello di natura benigna. Dopo una prima operazione è ricomparso una seconda. Fino ad una terza, lì abbiamo capito che non si poteva combattere. Sorrideva e lottava, Federica era la vita“.

La distanza si è fatta sentire: “Dopo le trasferte volavo a Roma. L’ho fatto anche pochi giorni prima che se ne andasse per stare vicino a lei ed ai miei figli. Era ferma sul letto e non poteva muoversi per via della malattia“. Aveva anche pensato di lasciare il calcio: “Ero disposto a tutti, ma non me lo ha permesso. Per lei avrei dato la vita se fosse servito. Resterà la sua bontà e l’affetto che ha dimostrato alla mia famiglia“.

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