In bilico per la posizione di Byron Castillo, difensore utilizzato 8 volte durante le qualificazioni sudamericane. Secondo le federazioni che hanno fatto ricorso sarebbe colombiano.
Manca poco più di un mese, ma l’Ecuador rischia ancora l’esclusione da Qatar 2022. Anzi, la beffa per i sudamericani potrebbe arrivare soltanto 10 giorni prima dell’esordio ai Mondiali contro la Nazionale di casa.
Lo scorso mese la Corte Arbitrale dello Sport ha registrato i ricorsi delle federazioni cilena e peruviana contro una sentenza della FIFA, che confermava l’idoneità del difensore dell’Ecuador Byron Castillo a giocare le 8 partite di qualificazione per cui era stato selezionato. Il CAS non ha stabilito un calendario per la nomina dei giudici e l’organizzazione di un’udienza, anche se Cile e Perù hanno chiesto una decisione entro il 10 novembre, proprio a ridosso del torneo. Il Cile, in particolar modo, accusa di essere in possesso di alcuni documenti che dimostrerebbero la nazionalità colombiana di Castillo. Per questo l’Ecuador, secondo l’accusa, dovrebbe essere punito con tutte sconfitte (3-0 a tavolino) per le 8 gare in cui è sceso in campo il difensore. Una richiesta che a giugno è stata respinta dal comitato disciplinare della FIFA. Un esito confermato due settimane fa dai giudici d’appello della FIFA.
L’Ecuador, arrivato quarto nel girone di qualificazione sudamericano, ha centrato l’ingresso diretto al Mondiale. Inserito nel Gruppo A con Qatar, Olanda e Senegal. Il Cile, qualora dovessero essere ricalcolati i punti, passerebbe dal settimo al quarto posto ottenendo così la qualificazione a discapito dell’Ecuador. Il Perù, al contrario, è finito quinto e chiede al CAS il posto dell’Ecuador essendosi posizionato più in alto del Cile stesso.