Una notizia che lascia tutti senza parole in Russia: quello della morte di un giovane rapper che ha deciso di togliersi la vita pur di non essere arruolato ed andare in guerra in Ucraina
Una vicenda che ci lascia decisamente senza parole e che ci deve far riflettere molto in merito a quello che sta accadendo in Russia. Le parole di Vladimir Putin, pronunciate la scorsa settimana, in merito alla ‘mobilitazione parziale militare‘ di molte persone pronte ad essere chiamate alle armi ha fatto scattare l’allarme nel paese. Tanto è vero che in migliaia hanno deciso di partire e di raggiungere il confine con la Finlandia, Kazakistan ed altri paesi pur di non essere arruolati.
Le scene che arrivavano dai paesi hanno fatto inevitabilmente il giro del web, proprio per far capire che buona parte dei cittadini questa guerra non la vuole affatto. Poco dopo l’annuncio (direttamente dal Cremlino) per quanto riguarda l’annessione delle quattro regioni ucraine conquistate in merito al referendum considerato “farsa” dal resto del mondo, è arrivata una tragica notizia proprio dalla Russia e che riguarda una vera e propria celebrità nel paese che ha deciso di togliersi la vita.
Lo aveva già preannunciato direttamente dal suo canale ufficiale Telegram. In molti pensavano che si trattasse del titolo di un nuovo brano, ma subito dopo si è scoperto che quelle parole erano pura verità. “Non sono pronto ad uccidere”, questo è quello che ha scritto il rapper russo Ivan Petunin, conosciuto da più giovani come ‘Walkie‘. Ha deciso di togliersi la vita per protestare contro la guerra in Ucraina che sta durando da ben 220 giorni.
Lo aveva annunciato con un video (che successivamente è stato cancellato). Queste le sue ultime parole: “Se stai guardando questo video, allora non sono più vivo. Sulla mia anima sento il peccato dell’omicidio, non posso e non voglio prendermi questa responsabilità. Non sono pronto a uccidere per nessun ideale». Aveva ricevuto un esonero provvisorio dal servizio militare per via dei suoi problemi di salute.
Era sicuro che, prima o poi, la chiamata dalle armi sarebbe arrivata. Aveva solamente 27 anni. “Scelgo di rimanere per sempre nella storia, come un uomo che non ha sostenuto ciò che stava accadendo e ha protestato fino all’ultimo“. Il suo corpo, senza vita, è stato rivenuto in un edificio nei pressi di Krasnodar.