Bollette, ristoranti in crisi: tra part time e lo stop agli arrosti…

Caro bollette, si sta facendo davvero di tutto per salvare il portafoglio degli italiani. In particolar modo coloro che sono titolari di ristoranti che sono costretti a ricorrere a delle maniere che mai avrebbero pensato di effettuare prima ad ora

Cristi per i ristoranti e non solo
Ristorante (Ansa Foto)

Stanno arrivando le prime bollette per le famiglie italiane, aziende e soprattutto imprese. Inutile ribadire che ad una buona percentuale sarà mancato sicuramente il fiato per via del prezzo che saranno costretti a pagare. Una situazione che rischia davvero di precipitare. Il futuro (e nuovo) governo della Meloni (come ha annunciato anche nella giornata di ieri) è al lavoro visto che il primo obiettivo è proprio quello di riuscire a trovare una strada per salvare tutti gli italiani che stanno affrontando una vera e propria crisi.

In particolar modo i ristoranti che sono quasi in ginocchio. Purtroppo qualcuno ha dovuto già chiudere baracca visto che non ce la fa a sostenere le spese. Enormi, del resto, ma qui siamo arrivati a dei livelli davvero impensabili. Ci troviamo a Roma dove alcuni ristoranti, appunto, hanno deciso di mettere meno piatti nel menù. In modo tale anche per non sprecare il cibo. O si apre a pranzo oppure a cena per evitare consumo di luce e gas. Stesso discorso vale anche per i bar.

Bollette alle stelle, ristoranti in ginocchio: è crisi

Bollette alle stelle, ristoranti in ginocchio
Proprietario ristorante fa vedere ultima bolletta (Ansa Foto)

Per non parlare del contratto dei camerieri trasformato in un vero e proprio “part-time“. Non ci saranno più numeri di qualche mese fa quando a Pasqua, Natale e altre festività si faceva il botto. Adesso la gente, se può, evita di andare a mangiare fuori. Una brutta notizia per i titolari dei locali. Chi lavora nelle periferie, come ha annunciato Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti, per loro gli incassi sono crollati. Le forniture alimentati sono salite addirittura del 40% in più. Automaticamente aumentano i prezzi e, di conseguenza, il cliente non si reca più nel locale.

Come riportato in precedenza è una situazione che rischia di crollare da un momento all’altro. Anche se già qualcuno ha dovuto alzare “bandiera bianca”, ma avrebbe preferito farne a meno. Sacrifici di una vita mandati all’aria da quando il conflitto in Ucraina è iniziato e a pagare è il nostro paese. Tanto è vero che, come riporta il ‘Messaggero‘, arriva la testimonianza da parte del proprietario del ristorante ‘Piperno a Monte de’ Cenci”, Pierpaolo Boni.

Non posso più fare gli arrosti che devono cuocere per ore, incentiviamo i piatti espressi. Usiamo giusto il tempo necessario i forni e le friggitrici, la cappa è aperta soltanto un terzo del tempo rispetto al passato”. Insomma, qualcuno faccia qualcosa (ed anche alla svelta).

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