Oggi, 2 Ottobre, è la festa dei Nonni. Ma cosa rappresenta questa festività? E, soprattutto, quali sono le sue origini?
A differenza di quello che si potrebbe pensare, il 2 Ottobre non è la giornata mondiale dei nonni (svoltasi il 23 Luglio), ma la Festa dei Nonni, che contiene, proprio nella scelta stessa del giorno, un preciso significato storico-cattolico.
Non è un caso, infatti, che il 2 Ottobre, all’interno della tradizione cattolica, si celebrassero gli Angeli Custodi, riconosciuti dalla chiesa come protettori divini.
La storia
In Occidente, ma di fatto per gran parte della storia dell’uomo, la figura dei nonni ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale tanto negli equilibri familiari, quanto nelle dinamiche della società. Da sempre, l’esuberanza e la vitalità dei giovani, necessitava della pacatezza e la saggezza dei più anziani, in grado di dispensare consigli e tramandare la tradizione. L’amore e la stabilità che un nonno può donare alle nuove generazioni, spesso, è persino più determinante di quelle fornite dai genitori. Soprattutto nella società contemporanea, fatta di ritmi incessanti, i genitori si ritrovano spesso a sottrarre tempo ai propri figli, che, tuttavia, possono usufruire del tempo nei nonni. Un fenomeno che ha caratterizzato fortemente il secondo novecento, durante il quale i nonni erano spesso testimoni di una, se non di entrambe le due guerre mondiali.
Nel nostro paese, questo giorno è stato riconosciuto dallo Stato il 31 Luglio 2005, grazie alla legge n.159, che dichiarava la pregiata funzione che questa figura ricopre nella società, ma in particolare nelle famiglie del bel paese. Di fatti, al contrario della giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che tende a celebrare più genericamente la figura degli anziani, la Festa dei Nonni si concentra sui nonni. Ma la vera e propria origine di questa celebrazione, risiede negli Stati Uniti. Difatti, nel 1978, Maria McQuade, una fiera casalinga, insistette perché la figura dei nonni venisse riconosciuta e esaltata da una festività. Dall’alto dei suoi 15 figli e 40 nipoti, la McQuade ne sapeva qualcosa in fatto di equilibri familiari e, grazie all’insistenza delle sue proposte, nel 78 la presidenza Carter inserì questa festività all’interno delle ricorrenze nazionali.