Il cantante in una lunga intervista si racconta a 360°, parlando della sua carriera ma anche di eventi che hanno segnato il suo privato
Il cantautore, chitarrista e produttore discografico confessa passaggi importanti della sua vita: Gianluca Grignani, in un’intervista al Corriere della Sera, rivela confidenze che vanno oltre la sua professione.
Ad aprile ha festeggiato i 50 anni, è tempo quindi di bilanci: “Ci sono e me li sento tutti. Ma non è un periodo di buio, è un periodo di raccolta. Ho cominciato a seminare quasi trent’anni fa e adesso eccomi, voglio i frutti”.
In amore l’artista, nonostante le tante canzoni scritte sul tema, si reputa ‘poco informato’: “Non ho mai amato in vita mia. Ho scritto canzoni d’amore per trovare qualcuno da amare. Ma io sono vergine su quel territorio, non credo di aver mai amato nei modi che ho in testa”. Gianluca Grignani si è separato dalla moglie ed ha 4 figli: “Sono un papà pieno di paure. Non so se sarò all’altezza, se riuscirò a fare bene. Una volta Giselle mi ha chiesto se essere un artista voleva dire essere come me. Come fai a spiegare a una bambina che un artista è libero per natura? E che certe canzoni nascono da un dolore indicibile? E che qualche volta le canzoni migliori mi vengono mentre sono a tavola o in viaggio? E che una volta, tanti anni fa, mentre tutto il mondo mi credeva morto, io stavo girando l’America Latina? Impiegherò anni a spiegare tutto questo ai miei figli e spero di avere ancora molto tempo davanti”.
Sulla sua famiglia originaria racconta: “Papà se ne andò di casa e si fece una famiglia a parte, mamma fece di tutto per crescere me e mia sorella, ma a me l’affetto è mancato. Io volevo fare la scuola d’arte ma loro me lo impedirono“. Poi ricorda un aneddoto legato a Lucio Dalla: “Quando lo incontrai per la prima volta, a casa sua, ci mise un po’ a venire allo scoperto, quasi si nascondeva dietro a una poltrona, forse, chissà, temeva il mio giudizio sulle sue scelte erotiche, ma figuriamoci. C’è però un particolare curioso che non ho mai raccontato a nessuno: quando io feci il primo disco, Dalla chiamò a casa mia. Io ero fuori, rispose mia madre. Lucio disse che avrebbe voluto invitarmi in barca con lui e con il suo team. Mia madre rispose: ‘Signor Dalla, Gianluca non è mica il tipo’. Cioè… mia madre, anche se involontariamente, stava azzoppando la mia carriera sul nascere. Penso che se Dalla avesse continuato a starmi vicino la mia vita sarebbe stata diversa”. Tra un passaggio e l’altro, spazio al ‘paradiso‘, da lui anche invocato nei testi: “Pieno di birra e di donne”, così Grignani lo immagina.