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Inter-Dybala, i motivi del no: la scelta di Inzaghi è clamorosa!

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Daniele Rocca

Emergono retroscena sul mancato arrivo di Dybala all’Inter. L’argentino, decisivo nel match di sabato scorso, non ha avuto l’ok di Inzaghi…

A pensarci oggi sa di clamoroso autogol, Correa preferito a Dybala è un harakiri che a Milano stanno scontando. L’Inter si lecca le ferite, dopo la quarta sconfitta in campionato e una classifica che comincia a diventare da incubo soprattutto rispetto a quelli che erano i proclami iniziali. Partiti per vincere lo Scudetto della seconda stella, oggi i nerazzurri si ritrovano a -8 dal Napoli, ma soprattutto con la sensazione di essere lontani anni luce rispetto agli standard di rendimento degli azzurri, ma anche del Milan. Simone Inzaghi è ormai sul banco degli imputati, costretto a portare risultati immediatamente, già dalla sfida di Champions contro il Barcellona o lo spettro esonero potrebbe diventare molto concreto.

Simone Inzaghi (Foto LaPresse)

Correa mai decisivo: l’argentino è un’incognita

Tanti gli aspetti contestati al tecnico piacentino: dalla gestione dei cambi, alla mentalità vincente “contiana” che è stata depauperata, fino alla scelta di puntare e difendere alcuni suoi fedelissimi che però non hanno mai offerto un rendimento di livello. Il caso più eclatante è quello di Joaquin Correa, voluto da Inzaghi nell’estate 2021 e portato ad Appiano Gentile per 31 milioni di euro e 14 mesi dopo la sensazione forte che l’affare l’abbia fatto solo Lotito. L’argentino rimane uno dei grandi punti interrogativi dell’Inter.

Joachin Correa out contro il Real Madrid per infortunio © Getty Images

Da quando è Milano ha segnato 8 gol in 46 presenze e quasi mai reti pesanti, decisive. La doppietta contro il Verona, alla prima apparizione con l’Inter, aveva illuso tutti, poi il rendimento del Tucu è crollato. Inzaghi l’ha difeso, preferendolo anche a Dybala. Per far arrivare la Joya a Milano, dopo l’acquisto di Lukaku, serviva l’addio di un attaccante e per Marotta il sacrificabile era Joaquin Correa. Lo stop, però, è arrivato da Inzaghi che ha voluto difendere a tutti i costi il suo fedelissimo dai tempi della Lazio. Una scelta che dopo due mesi sa di amaro e clamoroso autogol. 

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