Il progetto che riguarda la ‘Superlega’ è tutt’altro che svanito: lo ha fatto capire nuovamente il numero uno del Real Madrid, Florentino Perez, con una intervista
Nonostante non se ne stia parlando più, il progetto che riguarda la ‘Superlega‘ è tutt’altro che svanito. Lo ha fatto capire chiaramente il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, con le sue ultime dichiarazioni. Un qualcosa sostenuto non solamente dai ‘Blancos‘, ma anche dal Barcellona e dalla Juventus che sperano di giocare una competizione tutta loro. A quanto pare i problemi per la Uefa sono tutt’altro che finiti visto che sono arrivate altre bordate da parte del numero uno del club campione d’Europa.
Ha dichiarato che questo progetto è l’unico modo per poter salvare un calcio europeo “malato“. Durante l’Assemblea generale dei soci del club ha fatto chiaramente capire che questo progetto e tutt’altro che tramontato. Non solo: la proposta prevede “un format potenziale con il 25 per cento dei posti aperti. La Super League non è chiusa, abbiamo deciso di adattarla“. Dall’altra parte, però, ovvero dalla Uefa non sono per nulla contenti di questa possibile scelta. Tanto è vero che il presidente Aleksander Ceferin è pronto alle “minacce”.
I dati per Perez parlano chiaro: se prima il calcio, a livello di intrattenimento e non solo, era al primo posto adesso non lo è più visto che è stato superato dagli Stati Uniti D’America. Poi quel paragone che sta facendo molto discutere e che vede protagonisti alcuni atleti che hanno scritto la storia del tennis: “Nadal e Federer hanno giocato 40 volte, Nadal e Djokovic 59, è noioso? Questo ha favorito il tennis e tutti i giocatori perché il tennis ne esce più forte. Contro il Liverpool, in 67 anni, abbiamo giocato solo nove volte, Contro il Chelsea, quattro.
Che senso ha privare i tifosi di tutto il mondo di queste partite? Solo promuovendo il calcio come sport globale possiamo tutelare tutti i club. L’obiettivo è offrire partite della massima qualità e interesse“. Dall’altra parte la Uefa spinge sì per un cambiamento, ma sempre all’interno della Champions League. Insomma, continua la lunga battaglia tra i club che vogliono la Superlega e chi no.