Netta sforbiciata al reddito con risparmi chiari da reinvestire contro la crisi: ecco il piano del nuovo Governo.
Una sfida da vincere a tutti i costi in una fase in cui l’Italia è in ginocchio e non ha molto tempo per evitare una crisi totale. Il caro vita che in tutti i settori sta dando il via ad aumenti per certi versi sproporzionati va frenato, e Giorgia Meloni ha un dossier ricco tanto quanto le risposte già pronte a diventare misure ufficiali.
L’obiettivo è infatti quello di riconvertire spese che possono essere tagliate per dare risposte immediate a famiglie e imprese, e la vicenda si interseca chiaramente con quella del Reddito di cittadinanza, centrale nella campagna elettorale di Fratelli d’Italia e di certo ora al centro di una sostanziale revisione. È chiaro infatti che il sussidio messo in campo dal Movimento 5 stelle sarà quantomeno rivisto con una serie di tagli ormai certi che andranno a colpire chi lo percepisce senza averne diritto o usandolo come scudo per avere in introito sicuro.
Arriverà da questa misura una buona parte dei soldi per il contrasto delle bollette, delle spese astronomiche affrontate da famiglie e imprese, e soprattutto di una lunga serie di previsioni che già adesso impongono scelte nette per evitare quelli che molti esperti definiscono una catastrofe. Il piano infatti sarebbe già pronto. Ecco cosa potrebbe prevedere.
L’obiettivo è chiaro così come una serie di passaggi che porteranno ad una revisione imminente e netta del sussidio. Il centrodestra ha infatti già valutato attentamente misure e soluzioni da far esordire nel momento in cui il governo sarà ufficialmente operativo e da queste arriveranno le risorse per contrastare l’impatto delle bollette astronomiche.
Giorgia Meloni vuole porre un freno a qualsiasi tipo di speculazione ai danni dello Stato e dei cittadini che lavorano e soffrono in un momento economicamente delicato. La leader di Fdi ha quindi sottolineato dal suo profilo Twitter che “continuare all’infinito a compensare il costo delle bollette regalando soldi a chi si sta arricchendo sulle spalle di cittadini e imprese, sarebbe un errore”.
Il primo taglio riguarderà quindi il Reddito di cittadinanza. La sensazione al momento è che il sussidio, che ha un costo annuo compreso fra o 9 e i 10 miliardi con somme elargite a circa 3,5 milioni di persone, sarà gestito diversamente. Le stime chiariscono che almeno il 40% dei percettori è in grado di lavorare, e sarà colpita quella fascia. Se per chi è impossibilitato a lavorare, quindi categorie tipo persone alle prese con dipendenze, disoccupati vicini all’età pensionabile o caregiver, la misura sembra la sola fonte di reddito, e potrebbe essere mantenuta, la revoca riguarderà chi rifiuta le offerte e chi approfitta del sussidio, con un guadagno stimato fra 4,5 e i 5 miliardi di euro che si potrebbero reimpiegare contro il caro-vita. Una misura chiara, che potrebbe segnare l’esordio al governo del centrodestra e di Giorgia Meloni.