Tweet, sondaggi, addirittura un piano: Elon Musk ipotizza la fine del conflitto lanciando messaggi sulla strada da intraprendere. La risposta è netta.
Per qualcuno la strada potrebbe essere addirittura quella giusta. Altri invece ribadiscono quanto le sue manie di grandezza siano arrivata così in alto da fargli credere di essere ambasciatore di pace, e forse anche stratega per le nazioni in guerra.
Elon Musk infatti sui social continua a lanciare messaggi su quale potrebbe essere la strada per cercare la pace. Intenzioni nobili, sia chiaro, perché l’obiettivo è evidentemente quello di fermare un conflitto che sta producendo vittime e distruzioni. I contenuti dei post vanno però forse un po’ oltre, auspicano referendum, lanciano consigli ai protagonisti del conflitto, e incassano anche una risposta senza appello da parte dell’Ucraina, che non ha gradito i continui interventi via social. Elon Musk ha infatti avviato una riflessione sul referendum in Crimea e Donbass ipotizzando una “ripetizione nelle regioni annesse sotto la supervisione dell’Onu”. Non solo, perché il numero 1 di Tesla ha avanzato anche altre proposte, che da Kiev, di certo, non sono state gradite.
Musk ha parlato di ciò che accade in Crimea, ha affrontato il tema delle forniture dell’acqua, ha addirittura chiarito ipotizzato scenari nefasti fra con un “epilogo nucleare” che è più che possibile secondo lui. Poi ancora un messaggio che di certo non è stato gradito a Kiev. Il numero 1 di Tesla ha sottolineato che la Russia ha una popolazione 3 volte superiore a quella dell’Ucraina, per cui una vittoria contro Putin sarebbe improbabile. La risposta però è arrivata in maniera netta e decisa.
Fra le tante repliche sbuca quella del consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Mikhailo Podolyak ha lanciato accuse decise a Musk. “Sta cercando di legittimare i referendum farsa che sono andati in scena tra persecuzioni, esecuzioni di massa e torture? Brutta strada”. Questo il messaggio che incassa la risposta di Musk. “No, suggerisco di votare sotto la supervisione dell’Onu. O indicare un’autorità o uno stato assolutamente affidabile”. Podolyak però chiude la discussione con un messaggio che non ammette repliche. “Le centinaia di migliaia di persone morte a Mariupol voteranno? Quelli finiti nei campi di concentramento? Elon Musk, lei crea razzi e sogna di colonizzare Marte. La Russia crea forni crematori mobili e sogna che l’Ucraina come nazione sparisca. Non è una questione di voto”.