Vino rosso: ecco perché fa bene all’organismo, ma senza esagerare

Un bicchiere di vino rosso può anche essere salutare per il nostro organismo, ma deve essere consumato con moderazione 

La razione accettabile di alcol oscilla tra i 30 e i 40g al giorno per gli adulti sani, mentre per gli anziani scende a 25-30g, i soggetti in accrescimento, cioè i ragazzi, dovrebbero proprio evitarlo, così come le persone che in qualche modo potrebbero risultare danneggiate dall’assunzione perché affette da patologie particolarmente importanti.

Un bicchiere di vino rosso fa bene all’organismo –

Il vino rosso è una bevanda alcolica tipica dell’area mediterranea, ottenuta per fermentazione del mosto d’uva nera. Il processo produttivo, detto vinificazione in rosso, prevede la macerazione delle bucce degli acini insieme al succo ottenuto dalla loro spremitura, ciò permette la diluizione di varie molecole dalle bucce al succo, tra le quali anche coloranti naturali chiamati antocianine.

Un bicchiere di vino rosso fa bene al cuore

Il vino rosso sembra avere degli effetti positivi sulla salute quando assunto nelle quantità consigliate, che corrispondono per gli individui in normali condizioni di salute a un bicchiere al giorno per le donne e un massimo di due bicchieri al giorno per gli uomini, con differenze ulteriori rispetto ad età e situazione clinica personale. Secondo diversi studi, consumare un bicchiere di vino rosso al giorno porterebbe benefici sia per il cuore che per il cervello, diminuendo il rischio di attacco cardiaco e di ictus. L’effetto benefico del vino rosso deriverebbe dalle azioni positive svolte dall’alcol  e dalla presenza di resveratrolo, una molecola che alcune piante sviluppano come effetto conservativo.

Il “paradosso francese”

I particolari benefici di un buon bicchiere di vino rosso preso con costanza giornaliera emersero negli anni 80 quando, da alcuni studi epidemiologici emerse come, nonostante l’abbondanza di acidi grassi saturi e colesterolo nella dieta, in Francia, l’incidenza di ipercolesterolemia e patologie cardiovascolari risultava inferiore rispetto ad altri Paesi dieteticamente comparabili. Su tale apparente paradosso francese appunto, si è in realtà esagerato affermando che il consumo di vino rosso potesse proteggere da malattie cardiache. Recentemente, analizzando la composizione del vino rosso, gli scienziati della “Università della California a Davis negli Stati Uniti, hanno scoperto un altro gruppo di molecole in grado di combattere l’eccesso di colesterolo nel sangue. Si tratta delle saponine, ovvero sostanze schiumogene solubili in alcol e in grado di legare il colesterolo nell’intestino riducendone l’assorbimento.

Dalla fermentazione dell’uva si ricava il vino –

Attenzione sempre all’eccesso

In definitiva sono tante le proprietà terapeutiche riconosciute al “nettare degli dei”, oltre ad essere un importante antiossidante, abbassa il colesterolo e ci rende anche più felici. Ottimo per il sistema cardiovascolare il vino rosso è ufficialmente riconosciuto tra i vasodilatatori, e ciò permette di prevenire le patologie e traumi come ictusinfarto, ma anche malattie osteoarticolari, digestive e dell’apparato urinario. Tuttavia trattandosi di un alcolico, il vino rosso non può essere considerato una vera e propria bevanda salutare. Infatti, l’alcol etilico, una molecola comunque nociva per l’organismo, costituisce un elemento chimico ad azione nervina e oggetto di tossicodipendenza per l’uomo. Quindi bere si ma sempre con estrema moderazione.

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