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Cronaca

Bernabè ex Eni: “A gennaio lo stoccaggio di gas in Italia finirà”

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Mauro Simoncelli

L’ex amministratore delegato dell’Eni, oggi presidente di Acciaierie d’Italia, è intervenuto sulla questione delle riserve di gas in Italia

L’emergenza gas è destinata a far penare il nostro Paese in vista della stagione invernale. Da mesi si rincorrono stime, calcoli, prospettive, ma nessuno realmente sa quanto gas avremmo a disposizione per superare la fase più dura dell’inverno, quella che richiederà più gas per il fabbisogno quotidiano di famiglie e aziende.

Franco Bernabè ex amministratore delegato Eni – Ansa foto

Sulla questione è intervenuto abbastanza preoccupato Franco Bernabè, ex amministratore delegato dell’Eni e, dal 2021, presidente di Acciaierie d’Italia, in un’intervista a La Stampa in edicola oggi. 

Lo stoccaggio di gas può arrivare fino a gennaio

“Gli stoccaggi che abbiamo correttamente riempito non basteranno e ci vorrà un flusso continuo dall’estero: però il gas russo non ci sarà”, entra a piedi uniti sulla questione riserve energetiche Franco Bernabè, ex amministratore delegato dell’Eni, lanciando un grido d’allarme molto forte e aggiungendo “Al momento fa caldo e c’è un eccesso di gas, ma tutto è destinato a finire appena cambierà la situazione climatica. I problemi stanno diventando sempre più seri, ma capiremo quanto soltanto tra gennaio e febbraio, il momento in cui il fabbisogno di metano è massimo”. 

Lo stoccaggio di gas in Italia potrebbe non bastare –

Non esiste soluzione solo limitare i danni

Purtroppo secondo l’ex Eni non esistono soluzioni a breve, ma solo trovare il modo migliore per limitare danni e soprattutto disagi: “Possiamo solo ottimizzare le disponibilità di metano nel corso dell’inverno con una strategia di razionamenti che minimizzi i danni, ma serve un piano estremamente dettagliato in modo da tutelare i servizi essenziali”  afferma, “Ospedali, residenze per anziani, ma andranno tutelate anche le famiglie, in particolare al Nord, dove fa più freddo. Anzi occorre immaginare un piano per rimodulare la produzione delle industrie che hanno catene interrompibili”. Per concludere poi con una proposta: “Se poi non sarà necessario attuarlo tanto meglio, ma intanto ci saremo preparati. Senza un piano ci troveremo nelle stesse condizioni in cui ci siamo trovati all’inizio della pandemia, impreparati a gestire l’emergenza.

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Mauro Simoncelli