Il Barcellona è furioso per l’arbitraggio dello sloveno Vincic e per l’operato del Var che era già nel mirino del club blaugrana
Non si placano le polemiche per l’arbitraggio di Inter–Barcellona. Lo sloveno Vincic e l’addetto al Var sono nel mirino dei blaugrana e di tutto l’ambiente catalano. La stampa più vicina al club di Laporta ha attaccato duramente il fischietto sloveno e i suoi collaboratori davanti allo schermo, rei di non aver ravvisato il rigore (netto) nel finale di gara, per tocco di mano di Dumfries, ma d’aver – per lo stesso motivo – annullato il gol di Ansu Fati. Nella lista degli errori stilata dal Barça c’è anche un mancato rosso a Calhanoglu per fallo su Busquets: piede alto e a martello ed espulsione che doveva essere comminata. Ma anche qui, per i catalani, arbitro e Var sono rimasti inspiegabilmente in silenzio.
Insomma, il Barcellona si sente defraudato e non le manda a dire.Xavi è stato chiaro nel post-partita: “È un’ingiustizia, siamo indignati. Gli arbitri dovrebbero spiegare il perché delle loro decisioni. Il rigore per noi era chiarissimo, ho chiesto spiegazioni a fine partita, ma l’arbitro continuava a parlarmi del perché avesse annullato il gol di Ansu Fati”. Ora la società è pronta a passare all’azione e a farsi sentire con i vertici dell’Uefa. Secondo i media catalani è pronto un esposto per segnalare tutti gli episodi negativi del match di San Siro.
Verrà rimarcato soprattutto l’operato dell’addetto al Var, Pol Van Boekel, con cui c’è un precedente recente.L’arbitro olandese, infatti, era al Var anche in occasione della sfida contro il Bayern Monaco, nella quale i blaugrana hanno lamentato la mancata concessione di un rigore per fallo su Ousmane Dembele. Insomma, il clima a Barcellona è infuocato e non solo perché l’autunno tarda ad arrivare anche in Catalogna, con temperature ancora estive. Laporta e il board blaugrana sono furiosi e promettono battaglia. L’Uefa è avvisata, il Barcellona si attende risposte.