Pochi giorni fa era scesa in piazza per protestare contro la morte di Mahsa Amini, uccisa dalla forze dell’ordine: nelle ultime ore è stato trovato il corpo di un’altra donna di 17 anni
La situazione che si sta verificando in Iran si sta facendo, sempre di più, incontrollabile. Le proteste da parte delle donne contro le forze dell’ordine continuano sempre di più. Purtroppo si verificano molti arresti ed anche episodi di violenza nei confronti di chi sta manifestando. Nel frattempo, però, dal paese giungono anche notizie di nostri concittadini che sono stati arrestati ma per motivi ben diversi.
Nelle ultime ore, invece, in seguito sempre alle proteste giunge un’altra terribile notizia che ci lascia completamente senza parole. Quello di una ragazza di 17 anni che è stata uccisa. Fino a pochi giorni fa la stessa aveva deciso di scendere in piazza per protestare, insieme ad atre migliaia di cittadini, contro l’uccisione di Mahsa Amini. Il suo corpo è stato ritrovato dalla famiglia in un obitorio di un centro di detenzione di Teheran.
Si chiamava Nika Shakarami e, come riportato in precedenza, aveva solamente 17 anni. Di lei non si avevano più notizie dal 20 settembre. Durante la manifestazione era stata arrestata dalla polizia morale. Il motivo? Perché non portava il velo in maniera corretto. Poco dopo la ragazza aveva mandato un messaggio ad una sua amica spiegandole che era stata inseguita dalle forze di sicurezza.
Solo 10 giorni dopo, però è stato ritrovato il suo corpo senza vita. I genitori, ancora sotto shock per quanto accaduto alla loro piccola, hanno anche denunciato il fatto che la polizia avrebbe provato a nascondere il cadavere con l’obiettivo di andare a seppellirlo in un villaggio. Hanno visto il suo visto solamente per pochi secondi, questo è quello che ha riportato la zia Atash in una intervista rilasciata all’emittente televisiva ‘BBC Persian‘.
Tanto sono bastati visto che hanno notato in lei delle profonde ferite sul volto, il naso rotto ed il cranio deformato. Segno del fatto che è stata brutalmente pestate fino a quando non l’hanno uccisa. Dopo il riconoscimento il suo corpo è stato portato nella città natale del padre a Khorramabad. Non è finita qui visto che la polizia ha detto ai genitori di non organizzare alcun funerale. In conclusione hanno arrestato la zia, con tanto di minaccia di ucciderla, se il resto della famiglia avesse aderito alle proteste.